Cop30, Spengler: Decisioni coraggiose per clima. Siamo al limite, non c’è più tempo

“Viviamo in tempi segnati dal pericolo di arrivare a un punto di rottura e di non ritorno. Ma dove c’è il pericolo cresce anche il Salvatore. Preservare richiede prendersi cura. Abbiamo bisogno di riscattare la capacità e la necessità di venerare la Terra. Stiamo perdendo la capacità di ascoltarla”. Così Jaime Spengler, arcivescovo di Porto Alegre, presidente della Conferenza Episcopale del Brasile e del Celam, nel corso della conferenza stampa di presentazione della conferenza internazionale ‘Raising Hope for Climate Justice’ che si tiene a Castel Gandolfo dall’1 al 3 ottobre.



“I fenomeni estremi sono manifestazioni chiare di una malattia che tocca tutti, soprattutto i più poveri. La ragione di questa insolita velocità, secondo i dati della scienza, è nei grandi progressi legati all’intervento sfrenato dell’uomo sulla natura negli ultimi due secoli. La crisi ecologica è anche una crisi di fiducia: il mondo non si salverà se le nazioni non recupereranno la necessità di credere l’una nell’altra e di assumere responsabilità comuni fondate sul principio di giustizia”.



“Auspico che la COP 30, che si celebrerà alle porte dell’Amazzonia, sia occasione per decisioni

coraggiose! Decisioni che gli statisti sono chiamati a costruire, poiché la scienza mostra che il tempo stringe. Decisioni necessarie affinché le future generazioni possano avere giorni migliori. Quando trattiamo dei cambiamenti climatici e della urgente e necessaria transizione energetica, non si può agire in maniera ‘romantica’. La crisi ecologica e il conseguente riscaldamento globale non possono essere trattati come una questione da discutere più avanti! Siamo al limite del possibile! Ancora un po’ e non avremo capacità di ritorno”, esorta.