Difesa, Cingolani: False le accuse a Leonardo, non vendiamo armamenti a Israele

“Siamo tutti indignati per ciò che sta succedendo a Gaza e per la reazione spropositata di Israele al pur ferocissimo attacco di Hamas il 7 ottobre. Abbiamo trasceso ogni possibile logica, anche di un conflitto. Sulle accuse di genocidio saranno gli storici a doversi pronunciare, ma l’impressione è profonda. Detto questo, dire che Leonardo sia corresponsabile di un genocidio è una montatura gravissima. Per molto tempo non ho voluto reagire, cercando anche di comprendere l’onda emotiva sollevata dalla tragedia di Gaza. Ma ora è arrivato il momento di fare chiarezza, perché ci sono troppe inesattezze e falsità che vengono utilizzate per demonizzare Leonardo. Lo dobbiamo un po’ a tutti: a partire dai nostri lavoratori, oggetto di una campagna mediatica del tutto ingiusta”, così Roberto Cingolani, ad di Leonardo. In un colloquio con Il Corriere della Sera, Cingolani smonta il rapporto di Francesca Albanese secondo cui Leonardo starebbe violando il divieto di export di armi a Paesi in guerra (legge 185/90) perché Israele usa F-35 che contribuite a costruire: “Quel rapporto nomina Leonardo in quattro pagine in maniera abbastanza superficiale, con accuse strumentali e forzate – la replica -. Si dice che poiché abbiamo contribuito a costruire i caccia F-35 venduti in tutto il mondo — incluso Israele — e poiché alcuni di questi F-35 sono utilizzati in questo orrendo conflitto, allora siamo complici di genocidio. Certo, partecipiamo a consorzi per la costruzione di tante tecnologie e piattaforme per la difesa. Ma dire che siamo corresponsabili di genocidio mi pare una forzatura inaccettabile”.

Poi sui rapporti con Israele: “Abbiamo in essere due contratti di manutenzione per elicotteri e aeroplani da addestramento non armati per piloti che prendono il brevetto. Questi contratti consistono in 4 tecnici che sono in Israele per la manutenzione ordinaria dei velivoli. Per gli elicotteri l’accordo risale al 2012, per gli aerei al 2019. Questi contratti dobbiamo onorarli per legge, anche in questa situazione tremenda. Per fortuna adesso il ministero degli Esteri e la Uama stanno guardando se sia possibile trovare un provvedimento che ci consenta di sospendere le vecchie licenze sulla falsariga della legge 185. Anche usare come prova di partecipazione al genocidio due contratti pregressi di manutenzione su velivoli da addestramento non armati è un’inaccettabile forzatura”.