Gli attivisti di Ultima Generazione non si fermano e per il terzo giorno consecutivo sono protagonisti a Roma di azioni di disobbedienza civile non violenta. Martedì è accaduto davanti alla sede legale di Eni, all’Eur, portando all’arresto di quattro persone; ieri, invece, davanti a uno store Eni a San Giovanni, dove i carabinieri hanno portato in questura tre persone. Secondo quanto si legge in un comunicato, l’obiettivo rimane il gigante energetico italiano che, insieme al governo, sta lavorando per trovare fonti fossili alternative a quelle russe. Oltre a smentire il piano energetico, i negoziati con Algeria, Egitto e Angola, tra gli altri, aprono una grande contraddizione: si tratta di paesi fortemente dipendenti dalla Russia e quindi le sanzioni energetiche nei confronti del Cremlino perderanno il loro valore.