Stop alle procedure di affidamento della diga foranea di Genova, progetto che vale 1,3 miliardi di euro, punta di diamante del Pnrr e affidato al consorzio Pergenova Breakwater con capofila Webuild. Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore sono le sette contestazioni a partire dalla mancata procedura di gara e dall’inserimento dell’opera nel cosiddetto decreto Genova senza che ricorressero le condizioni della norma “che riguardava opere da costruire in emergenza a causa del crollo del ponte” arrivando alla considerazione che le deroghe previste dalla suddetta normativa “sono state ritenute non applicabili alla diga”. L’altra eccezione l’inserimento tra le opere del Pnrr e quindi beneficiaria delle deroghe al codice dei contratti ex dl 77/21. Per Anac “l’opera era prevista da tempo ed era stata infatti inserita nella programmazione risalente al 2010”. “La stazione appaltante – scrive ancora Anac – in maniera irrituale ha soddisfatto le richieste formulate dai concorrenti che riguardavano aspetti rilevanti del contratto di appalto, tra cui le modalità di contabilizzazione del corrispettivo e di revisione prezzi e una modifica del contratto originariamente posto a base di gara in relazione alla possibilità di apportare varianti per ‘incerto’ geologico”. Una variante in corso d’opera che non ha convinto Anac in merito alla regolarità.