“Ci ha devastato tutto: tavolini di legno, paletti, passerelle, gazebi. Tutte e 15 le nostre cabine sono piene di fango e legna. Dovremo verniciarle di nuovo perché la schiuma del mare sporca. Ora è una corsa contro il tempo”. Lo dice Paolo Rinaldini, proprietario dei Bagni Gino 59-60 a Bellaria. In una intervista a Il corriere della sera spiega che sono state accatastate due montagne di destriti. “Parlo di montagne perché i rifiuti erano l’equivalente di due camion. Nella zona del porto invece c’è una vera e propria foresta: in alcune parti non si vede nemmeno la sabbia, è nascosta sotto la legna”. E ancora sui danni registrati dall’alluvione: “Se ci riferiamo a quello collettivo, e quindi alla sabbia ‘mangiata”’ qui mancheranno 10 metri di spiaggia. Significa meno file di ombrelloni e quindi meno turisti d’estate”.