Una necropoli dell’età punica, risalente con ogni probabilità al IVIII secolo a.C., è stata riportata alla luce lungo la Strada Provinciale 8 di Sestu (Cagliari) durante i lavori di realizzazione dell’impianto Power-to-Gas (P2G) di Italgas. Un ritrovamento straordinario, a testimonianza della storia antica della Sardegna, riaffiorato durante i lavori di uno degli impianti tecnologicamente più avanzati mai costruiti sull’isola. Storia antica di comunità e territorio e futuro prossimo dell’energia si incontrano, dunque, in un sito che presto ospiterà un impianto per la produzione di idrogeno verde, destinato ad alimentare una piccola flotta di autobus per trasporto pubblico, una utenza industriale e la clientela domestica di Sestu allacciata alla rete gas cittadina, creando così il primo polo tecnologico della filiera di produzione del green hydrogen in Unione europea. I ritrovamenti, localizzati in un’area di circa 70 metri, includono sepolture realizzate all’interno di anfore. In particolare, gli esperti archeologi hanno potuto ricostruire una tipologia funeraria nota come enchytrismos, solitamente praticata per inumare i corpi dei bambini deponendoli all’interno di vasi. Oltre a queste sono state individuate anche sepolture a incinerazione collocate in forme ceramiche chiuse, reliquie, uno scheletro di adulto, suppellettili vari, utensili e oggetti personali. Dalle prime analisi sulle antiche vestigia, gli esperti sono concordi nel far risalire il sito ad alcuni secoli avanti Cristo, ma ulteriori ricerche sono in corso per confermare con precisione l’epoca e l’estensione del contesto archeologico.