“L’introduzione della città 30 può comportare la perdita di un minuto in un tragitto urbano. Due, al più, tra andata e ritorno nell’arco di una giornata. Quanto tempo si dedica alla ricerca di un parcheggio? Un minuto del proprio tempo non vale un morto in meno? L’assunto del decreto è proprio questo: un minuto perso non vale un morto in meno. È come se si affermasse che la sicurezza del lavoro non è una priorità, perché non si deve inficiare la produttività. Nessun giudice assolverebbe chi applica una filosofia analoga. E i morti sul lavoro sono solo un terzo dei tremila morti annui sulla strada”. Lo afferma Edoardo Galatola, Responsabile Sicurezza FIAB, la Federazione italiana ambiente e bicicletta in merito alla direttiva del Mit su Città 30.