In una intervista rilasciata a 7, il magazine del Corriere della Sera, l’ex ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha parlato a lungo di nucleare: “C’è molta confusione in materia e anche molte credenze errate”. Il nucleare fa ancora paura: “Credo ci siano due motivi – ha raccontato -. Il primo è legato al passato: il nucleare è nato in paesi che lo hanno utilizzato più a scopo bellico che civile, così quello che poteva essere uno strumento di pace è diventato prima di tutto, nell’immaginario collettivo, uno strumento di distruzione di massa. Il secondo riguarda l’oggi o la storia recente ed è legato ai grandi disastri come Chernobyl o Fukushima”. Poi ha aggiunto: “Oggi abbiamo grandi navi, spaccaghiaccio e sommergibili che sfruttano motori nucleari con generatori di quarta generazione senza uranio e con scorie che decadono in duecento anni, non in migliaia. Producono meno energia ma possono essere costruiti in fabbrica e installati dove servono”. Cingolani aggiunge: “Non possiamo abbandonare gas e idrocarburi in un anno perché sarebbe una catastrofe sociale, ma in questa fase di transizione dobbiamo ampliare il più possibile il menù energetico. Ci vogliono le rinnovabili, soprattutto dove c’è grande disponibilità di sole e vento”.