Questa mattina, un’attivista di Ribellione Animale si è denudata davanti alla statua della Lupa Capitolina all’interno dei musei Capitolini e altre due, dopo aver lanciato sulla statua di Marco Aurelio a cavallo delle ragnatele finte di colore viola, si sono attaccate al pavimento. Sulle magliette gli slogan: “Basta animali nei circhi” e “Ribellione Animale Futuro Vegetale”. L’azione si inserisce all’interno della Campagna Kimba, cominciata il primo febbraio con un’azione di disobbedienza a Piazza del Popolo, nel cuore della capitale, per protestare contro lo sfruttamento degli animali nei circhi.
“Anche queste statue – spiega una delle atticiste, Maria Sofia – testimoniano lo sfruttamento animale. È assurdo indignarsi perché protestiamo senza rovinarle, ed allo stesso tempo non arrabbiarsi per la crudeltà che sono costretti a subire gli animali non umani nei circhi e negli allevamenti. Ce la prendiamo con dei monumenti non per danneggiarli, ma per mostrare come la celebrazione antropocentrica inscritta in essi è ancora accettata nel presente: ora come un tempo è considerato normale usare gli individui non umani per gli interessi della nostra specie, rendendoli prodotti di intrattenimento ed uccidendoli per un consumo alimentare violento, ingiusto ed insostenibile”. La zootecnia, dice, “è tra le principali responsabili della crisi ecoclimatica; continuando così non avremo neanche un futuro sul nostro pianeta. Chiediamo al governo lo stop ai sussidi pubblici agli allevamenti, e di attuare la legge n.106 del 2022 già esistente che rende illegali i circhi con animali, così da eliminare una violenza che dovrebbe rimanere impolverata e piena di ragnatele nella storia.”