Una recente analisi dei dati provenienti da quasi tutti gli Stati membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dimostra chiaramente un legame tra l’inquinamento atmosferico e la mortalità per malattie cardiovascolari, con un numero maggiore di decessi associati all’inquinamento atmosferico nei Paesi a basso reddito rispetto a quelli ad alto reddito.
In tutti i 183 Paesi inclusi nello studio ‘Chronic Diseases and Translational Medicine’, i decessi per cardiopatia ischemica attribuiti all’inquinamento atmosferico sono stati superiori a quelli per ictus causati dall’inquinamento atmosferico. Nel 2019, l’inquinamento atmosferico esterno ha causato 16 decessi legati a cardiopatie ischemiche ogni 100.000 persone nei Paesi ad alto reddito, rispetto ai 70 per 100.000 nei Paesi a basso reddito.
Inoltre, nei Paesi a basso reddito, l’inquinamento atmosferico domestico dovuto a combustibili e stufe inquinanti per cucinare è stato un problema importante. Ha contribuito a un numero di decessi per ictus superiore di 2 volte rispetto all’inquinamento atmosferico esterno (39 decessi per ictus ogni 100.000 contro 19 per 100.000).
“Un controllo efficace dell’inquinamento atmosferico, insieme alle modifiche dello stile di vita e alla gestione della malattia, dovrebbero essere componenti essenziali delle strategie di prevenzione delle malattie cardiovascolari”, ha dichiarato l’autore ‘Nikolai Khaltaev, MD, della Global Alliance against Chronic Respiratory Diseases, in Svizzera.