“Il tema non è l’affidabilità dell’indice Aqi, ma l’uso che se ne fa”, così Francesco Forastiere, visiting professor dell’Imperial College di Londra, ricercatore associato del Cnr di Palermo. In un colloquio con il Corriere della Sera spiega: “Guardare queste classifiche in base ai dati giornalieri ha poco senso: il singolo dato è troppo variabile. Se consideriamo le stesse classifiche su base annuale, Milano si trova invece in 531ma posizione”. Aggiunge ancora Forastiere: “Il tema vero è la qualità dell’aria che le persone respirano ogni giorno, per anni. In Europa esistono altre aree con una qualità dell’aria pessima, ma per inquinamento e numero di abitanti la pianura padana è la zona alla quale la Commissione europea dedica maggior attenzione. L’Oms dice che una media annuale di Pm2,5 sopra i 5 microgrammi per metro cubo ha ricadute sanitarie. A Milano e in molte città della pianura padana questo valore è superiore ai 20 microgrammi”.