Antonello Pasini, fisico del Clima del Cnr, spiega che “rispetto ai periodi del passato più inquinati, ad esempio gli anni Sessanta e Settanta, la qualità dell’aria è in generale migliorata, ma ci sono aspetti critici legati all’innalzamento delle temperature e non solo”. Nell’intervista a Repubblica aggiunge: “Ora ci sono due fattori fondamentali rispetto a prima: uno, il cambiamento climatico che porta a un aumento importante delle temperature e, due, la diminuzione di un inquinamento di tipo particolare, come quello legato ai riscaldamenti a carbone di una volta”. E ancora: “Quando si brucia il carbone vengono fuori particelle che fanno da nuclei di condensazione, per esempio raccolgono le goccioline d’acqua, dando vita a quei nebbioni di un tempo, oggi meno presenti.
Senza questo tipo di nuclei, e in generale gli effetti legati al riscaldamento a carbone, l’inquinamento di Pm10 ad esempio, è diminuito così come la nebbia, ma essendo aumentati i fenomeni anticiclonici, e con essi l’aria stagnante, si verificano determinati periodi in cui lo smog appare più intenso”.