Spazio, Stroppa: Intesa per Starlink pronta ma nel governo c’è chi la blocca

“Credo sia tutto fermo da almeno sei mesi o più. Da quanto ho capito, il ministro dello Sviluppo Urso, pochi giorni fa, ha dichiarato di fronte alle più importanti figure istituzionali che l’Italia avrà la sua costellazione satellitare a bassa orbita entro cinque anni per uso governativo militare senza l’aiuto di Starlink e SpaceX. Da italiano, questo mi rende molto orgoglioso e faccio il tifo per questo progetto nazionale. Da tecnico, però, mi chiedo con quali lanciatori si pensi di mettere in orbita i satelliti per coprire il Mediterraneo”. Così Andrea Stroppa, il referente per il nostro Paese di Elon Musk. In una intervista a La Stampa aggiunge: “Chi produrrà i satelliti? Chi li gestirà? Chi si occuperà dell’hardware? Cioè le antenne, i router… Pensi che per ottenere le certificazioni di questi prodotti, se devono essere installati su aerei o navi, servono anni, molti anni”. Stroppa spiega che “la Difesa ha bisogno di caratteristiche molto specifiche. Non credo sia un caso che Stati Uniti, Giappone, Regno Unito e perfino l’Ucraina utilizzino Starlink per attività tanto delicate. Questi sono gli utilizzatori che ne hanno parlato pubblicamente; anche altri, nel Vecchio Continente, lo fanno, ma si guardano bene dal dichiararlo”. E ancora: “Devo dire che, in questi mesi, mi hanno colpito le dichiarazioni di diversi ministri come Guido Crosetto e i vertici della Difesa come il generale dell’Aeronautica Goretti che hanno spiegato la necessità e l’urgenza di dotarsi di questa tecnologia guardando ai dati di fatto e lasciando da parte le polemiche. È un tema molto caro anche alla Marina Militare e agli Esteri. Più volte Leonardo ha pubblicamente dissipato i dubbi relativi a problemi di sicurezza nazionale. L’idea di avere Starlink come soluzione ponte, in attesa di una costellazione nazionale, è sensata”.