Turismo, Vaticano: Impatto sull’ambiente rilevante, puntare su prossimità

“Ripartire significa anche non dimenticare che l’impatto che il turismo ha sull’ambiente è

molto rilevante. Il paradigma dominante della massimizzazione dei consumi può arrivare a

deturparlo in maniera veloce e feroce. Con la pandemia e con l’attuale crisi energetica è divenuto

più evidente quanto sia bene anzitutto puntare al turismo di prossimità: sapersi guardare attorno,

riconoscere e apprezzare i tesori di patrimonio, cucina, folklore, e persino spiritualità che le regioni

vicine hanno da condividere. Le politiche locali possono oggi venire profondamente ripensate in

termini di ospitalità e di qualità della vita per gli abitanti storici, i nuovi venuti, i vicini più prossimi.

Su scala planetaria, inoltre, i flussi di merci, lo spostamento di persone a fini turistici e i

ritmi di consumo devono essere certamente ricalibrati nella direzione di un corretto rapporto tra

esseri umani e creato. La sostenibilità del turismo, infatti, si misura non solo in termini di

inquinamento, ma anche nell’impatto sulla biodiversità degli ecosistemi naturali e sociali: c’è

bisogno di una sensibilità che allarghi la tutela degli ecosistemi in modo concreto, così da assicurare un armonioso passaggio dei turisti negli ambienti che non appartengono a loro, né a una sola generazione. Il cambiamento climatico, per altro, in una prospettiva a medio termine può incidere negativamente sull’attrattività di numerose mete tradizionali, con il rischio di penalizzare

ulteriormente, anche sotto questo punto di vista, regioni economicamente già fragili. Tutela della

biodiversità”. E’ quanto si legge nel messaggio del prefetto del Dicastero per il Servizio dello

Sviluppo Umano Integrale, card. Michael Czerny, inviato in occasione della Giornata Mondiale del Turismo.