Giuseppe Curigliano, professore di oncologia medica all’Università di Milano e direttore della Divisione Nuovi farmaci all’Istituto europeo di oncologia, è intervenuto sulla querelle del vino dopo che l’Irlanda ha deciso di equipararlo alle sigarette scrivendo sull’etichetta i rischi per la salute: “Io bevo con molta moderazione, mi capita una volta ogni tanto, a cena con gli amici. A tavola mediamente no. Perché ho una cultura personale che mi porta a non bere e non fumare. E poi sono condizionato dagli studi che ho fatto, dal lavoro che faccio…”. In una intervista a Il Corriere della Sera ha spiegato il rapporto tra vino e cancro: “Non fra vino e cancro ma fra alcol e cancro. Cominciamo con un dato certo: l’alcol è cancerogeno, quindi lo è anche il vino. C’è un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità e del National institute of healt: sono stati fatti i cosiddetti ‘studi di popolazione’ e si è visto che un consumo eccessivo di bevande alcoliche aumenta il rischio di sviluppare il cancro. Non parliamo di ipotesi, ci sono chiare evidenze”. Nello specifico dei tumori riguardano “tutti quelli del distretto testa-collo, per esempio quello alla cavità orale. Tant’è che la prima cosa che chiediamo a quei pazienti è se bevono o se fumano. Poi i tumori esofagei, quelli del fegato, della mammella, del colon… Ha evidente importanza l’interazione fra fumo e alcol. Ma non parliamo mai di un solo fattore: il processo di cancerogenesi è multifattoriale”.