
Una minaccia “senza precedenti” per la salute. Il riscaldamento globale e la combustione di energie fossili non solo danneggiano l’ambiente, ma sono anche sempre più pericolosi – e mortali – per gli esseri umani, come dettagliato nel rapporto annuale di riferimento pubblicato da The Lancet. È la grande novità dell’edizione 2025 del Lancet Countdown, un rapporto pubblicato ogni anno dalla rivista medica sui rischi del cambiamento climatico per la salute. Per la prima volta, gli autori quantificano il numero di morti direttamente causate dal calore negli ultimi anni.
Secondo gli esperti, tra il 2012 e il 2021 il caldo ha causato in media 546.000 decessi all’anno, principalmente in Africa, Medio Oriente e Asia meridionale, mentre gli episodi di ondate di calore si stanno intensificando a causa del riscaldamento globale. Questa cifra supera di oltre la metà (63%) il livello registrato negli anni ’90. Un aumento in gran parte legato alla crescita della popolazione mondiale.
Tuttavia, anche tenendo conto di questo fattore, la mortalità legata al calore è aumentata di quasi un quarto (+23%). “I bambini di età inferiore a un anno e gli anziani oltre i 65 anni, le fasce d’età più vulnerabili, hanno subito nel 2024 un numero senza precedenti di giorni di ondate di calore”, sottolineano i ricercatori. Per queste due categorie, la durata media dell’esposizione è più che triplicata in vent’anni.
Il calore eccessivo può causare disturbi renali, malattie cardiovascolari e respiratorie, insufficienza organica e, in alcuni casi, la morte. Le sue conseguenze possono essere più insidiose, osserva il rapporto. Il calore scoraggia l’attività fisica e compromette il sonno, due componenti essenziali per una buona salute fisica e mentale.
Un’altra importante conclusione del rapporto è il peso sempre considerevole per la salute dell’inquinamento atmosferico, accentuato dal riscaldamento globale e causato, come quest’ultimo, dalla combustione di energie fossili (carbone, gas…) che ha raggiunto un nuovo record nel 2024. Gli autori stimano che l’inquinamento atmosferico legato alle energie fossili abbia causato oltre 2,5 milioni di decessi nel 2022. La tendenza è tuttavia in calo, grazie alla diminuzione dell’uso del carbone nei paesi sviluppati.
Novità di questa edizione, gli autori hanno quantificato il numero di morti causate specificamente dall’inquinamento legato agli incendi boschivi, un fenomeno sempre più frequente a causa degli episodi di caldo e siccità. “Il 2024 ha registrato un record di 154.000 morti legate all’inquinamento da particolato fine derivante dal fumo degli incendi boschivi”, conclude il rapporto.
Il riscaldamento globale accentua i fenomeni meteorologici estremi: siccità, tempeste, inondazioni… Secondo il rapporto, nel 2024 hanno causato almeno 16.000 morti. Tuttavia, questa cifra da sola è ben lungi dal testimoniare i profondi effetti di questi fenomeni sulla salute umana. Possono essere disastrosi per la produzione agricola, mettendo a rischio il corretto approvvigionamento alimentare di molte persone.
Secondo il rapporto, l’accelerazione degli episodi di siccità e ondate di calore ha minacciato la sicurezza alimentare di 123,4 milioni di persone nel 2023. E questa cifra non è esaustiva, poiché si basa sull’analisi di 124 paesi, quando il mondo ne conta quasi 200.
Infine, il riscaldamento globale facilita anche la diffusione di malattie trasmesse dagli animali, in particolare dagli insetti che riescono a insediarsi in regioni fino ad allora inospitali per loro. Un esempio calzante: la dengue, trasmessa dalla zanzara tigre. Questo insetto, un tempo limitato alle regioni tropicali ma ormai presente anche in Europa, trova condizioni climatiche sempre più favorevoli. A causa dell’aumento delle temperature, il potenziale globale di trasmissione del virus della dengue è aumentato di oltre la metà rispetto agli anni ’50, contribuendo agli oltre sette milioni di casi registrati nel mondo nel 2024. Il rapporto cita anche altri insetti la cui area di diffusione continua ad ampliarsi, mentre diffondono malattie molto letali o invalidanti: la zecca sanguinaria, che trasmette la febbre emorragica di Crimea-Congo, o il minuscolo flebotomo, che trasmette la leishmaniosi, una malattia parassitaria.