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Giornata bici

Bici che passione: e il mercato fa boom

Lo aveva ricordato qualche settimana fa il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, e i dati 2021 lo confermano: “la mentalità è cambiata”

Lo aveva ricordato qualche settimana fa il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, e i dati 2021 lo confermano: “la mentalità è cambiata” e gli italiani salgono sempre di più in sella. Il mercato delle biciclette, dopo il 2020 supportato dal Bonus Bici (con oltre 2 milioni di pezzi venduti), ha registrato un boom anche nel 2021, con 1.975.000 biciclette vendute. Il mercato è in salute, assicura Confindustria ANCMA (Associazione Ciclo Motociclo Accessori) e lo è anche sul fronte della produzione che, con più di 3,2 milioni di biciclette, fa segnare nel 2021 un aumento vicino al 7%. Sotto la voce produzione si distingue il segmento eBike, che da solo cresce del 25%, mentre la bici muscolare registra un +5% sul 2020 e oltre 2,9 milioni di pezzi prodotti. L’Italia si conferma così come il primo produttore europeo di biciclette e paese leader della smart mobility. Una crescita trainata dal fenomeno e-Bike e dal reshoring, ovvero il rientro nel nostro Paese delle attività produttive.

Positivi, con aumenti a doppia cifra, anche i dati che riguardano l’export di biciclette muscolari (+21%) e quello delle eBike (+56%) per un valore complessivo di 418 milioni di euro (+ 45%), mentre ancora più significativo è il valore dell’export di parti e componenti, che arriva a un totale di 528 milioni di euro (+36%). Una tendenza, quest’ultima, che consolida la tradizionale eccellenza produttiva italiana di selle, gruppi, telai, ruote per bici di alta gamma.

Il 2021, spiega a GEA Piero Nigrelli, responsabile comparto bici di Ancma, “è stato ottimo fino a giugno-luglio. L’aumento dello smart working, il timore di prendere i mezzi pubblici a causa della pandemia e l’onda lunga degli incentivi hanno favorito il mercato. Da settembre, invece, siamo tornati ai livelli di vendita del 2019”.

Dalla seconda edizione della ricerca “Ecosistema della Bicicletta” realizzata da Banca Ifis che fotografa andamento e prospettive di un settore protagonista della transizione sostenibile emergono dati interessanti relativi a due ambiti che guidano lo sviluppo del comparto: reshoring e cicloturismo.

Per quanto riguarda il “viaggiare dolce” – afferma Ernesto Fürstenberg Fassio, vicepresidente di Banca Ifis – lo studio rileva aspetti positivi per la sostenibilità, il benessere psico-fisico e l’inclusione, ma anche e soprattutto l’impulso che imprime all’economia, con risvolti immediati sui servizi e il turismo. Anche per questo abbiamo lavorato insieme ad autorevoli stakeholder del settore per mettere a sistema diverse competenze che lavorano per costruire uno sviluppo economico che abbia impatti positivi sull’ambiente e sulle comunità in cui operiamo”.

La ricerca evidenzia un settore particolarmente dinamico e resiliente: nel triennio 2021-2023, infatti, l’incremento nella produzione di biciclette è previsto di oltre il 7% anno su anno. In vetta l’eBike che con un +25% arriva a rappresentare l’11% della produzione (in aumento dal 9% dal 2020). L’Italia si conferma primo produttore europeo con una quota di mercato del 21%, seguito da Germania e Portogallo, e con un saldo export/import di biciclette positivo per 1,3 milioni di pezzi e in crescita del +23% sul 2020.

L’aumento della domanda ha sostenuto anche i ricavi: +7.4% l’incremento nel 2021 sul 2020 e +7,3% la crescita media annua del fatturato dei produttori attesa nel biennio 2022-2023, alla fine del quale potrebbe superare 1,8 miliardi di euro.

Il comparto italiano della bicicletta è caratterizzato da un alto tasso di innovazione: il 25% dei produttori ha aumentato la quota degli investimenti nel biennio 2020-2021 e un altro 70% li ha mantenuti invariati proseguendo sul percorso dell’innovazione tecnologica.

Eppure, nonostante i dati positivi, “non siamo ancora davvero un Paese ciclabile”, dice Nigrelli. “Il ministro Giovannini – spiega – si sta impegnando e molto. I cittadini lo stanno dicendo: ‘È bello avere la bici, ma è ancora più bello poterla usare al meglio’. I due anni di pandemia lo hanno dimostrato”. Ecco allora che, ancora una volta, il Pnrr potrebbe venire in soccorso. “È tutto pronto”, afferma Nigrelli, per far partire i cantieri delle nuove ciclovie, “ma mancano i tecnici per seguirli. Ci auguriamo che i soldi vengano utilizzati e spesi beni. Per farlo ci va coraggio”.