Le notizie false sui cambiamenti climatici sono proliferate online nel 2022, a partire da Twitter dove, con l’acquisizione da parte di Elon Musk, sono stati ripristinati molti account vietati. “Ciò che ci ha davvero sorpreso quest’anno è stata la rinascita del linguaggio che ricorda gli anni ’80: frasi come ‘climate hoax’ e ‘climate scam’, che negano il fenomeno del cambiamento climatico“, ha affermato Jennie King, che lavora presso l’Institute for Strategic Dialogue (ISD), un think tank londinese.
Secondo i ricercatori, tra le false affermazioni più diffuse, quella secondo cui la CO2 non ha un ruolo nel cambiamento climatico o quella che vorrebbe che il riscaldamento globale non sia causato dall’attività umana, come ha illustrato la Climate Action Against Disinformation (CAAD), una coalizione di associazioni.
Un’analisi dei post su Twitter, condotta da due scienziati informatici della City University di Londra, ha contato 1,1 milioni di tweet o retweet utilizzando termini scettici sul clima nel 2022. Si tratta del doppio rispetto al 2021, secondo i ricercatori Max Falkenberg e Andrea Baronchelli, che hanno notato che la disinformazione sui cambiamenti climatici ha raggiunto il picco a dicembre, un mese dopo il vertice COP27 e l’acquisizione di Twitter da parte di Musk. Il gruppo americano Center For Countering Digital Hate (CCDH) ha puntato il dito proprio contro Musk, che ha ripristinato molti account Twitter bannati e aperto la possibilità di pagare per un account certificato. “La decisione di Elon Musk di aprire la sua piattaforma all’odio e alla disinformazione ha causato un’esplosione di disinformazione sul clima sulla piattaforma“, ha affermato Callum Hood, capo della ricerca presso il CCHR. Il miliardario americano aveva però allertato nell’agosto 2022 sui pericoli del riscaldamento globale, che aveva descritto come un “grande rischio“.
L’uso dell’hashtag #ClimateScam (truffa climatica) è esploso su Twitter dal luglio 2022, secondo le analisi dei ricercatori. Per settimane è stato addirittura il termine di ricerca più suggerito sul sito agli internauti che digitavano la parola ‘clima’. Un quarto di tutti i tweet scettici sul clima proviene da soli 10 account, tra cui il leader del partito populista di destra canadese Maxime Bernier e Paul Joseph Watson, editore del sito di teoria della cospirazione InfoWars.
Anche altri social network sono coinvolti nella ricerca. Su TikTok, le visualizzazioni di video che utilizzano hashtag associati alla negazione del cambiamento climatico sono aumentate di 4,9 milioni, secondo Advance Democracy (ADI). La ricerca di video spesso restituiva pubblicità di prodotti scettici sul clima.
Al contrario, su Facebook, ADI ha rilevato che il numero di tali post è diminuito rispetto al 2021. Nel suo rapporto, il CAAD specifica che i contenuti scettici sul clima sono regolarmente associati ad altre informazioni false, su brogli elettorali, vaccinazioni, pandemia di Covid, migrazioni… “Stiamo senza dubbio assistendo a un’espansione delle teorie del complotto. Il clima è il nuovo argomento di divisione nel dibattito delle idee“, sottolinea Jennie King, dell’ISD.