Individuare misure concrete per affrontare l’impatto sulla sicurezza alimentare nel bacino del Mediterraneo generato dall’invasione russa dell’Ucraina. Questo l’obiettivo del dialogo in corso alla Farnesina dove il ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, ha aperto l’incontro spiegando l’intento principale: “Siamo pronti ad ascoltare i bisogni dei Paesi più colpiti dalla crisi alimentare e a garantire che ogni azione internazionale che verrà intrapresa sia coerente con le loro richieste”. La situazione è di vera e propria emergenza, ha lasciato intendere il ministro: “La fame e la sicurezza alimentare sono sempre state in cima all’agenda internazionale, ma mai come ora la scarsità di cibo ha avuto un così grande impatto mondiale”.
Spreco e perdita di cibo, nella regione mediterranea, “sono problemi seri, che riguardano dal 16% al 20% della produzione alimentare”, ha spiegato Di Maio, ricordando che il nostro Paese ospita importanti centri di studio e può contribuire significativamente allo sviluppo e all’attuazione di strategie nazionali per ridurre le perdite e gli sprechi agricoli. “Vogliamo continuare a collaborare attivamente a tutti gli sforzi internazionali per trovare una soluzione a uno dei principali ostacoli causati dal conflitto, quello relativo alle milioni di tonnellate di grano e scorte di cibo attualmente bloccate nei silos nei porti ucraini”, ha poi puntualizzato.
“La lotta alla fame richiede un approccio multilaterale e integrato“, ha continuato il titolare della Farnesina. Proprio come ha affermato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “abbiamo scelto il multilateralismo e siamo consapevoli che i destini dei popoli sono interdipendenti nel mutuo rispetto per garantire universalmente la pace, lo sviluppo e la promozione dei diritti umani”, la sottolineatura del ministro.
Di Maio ha anche annunciato che “l’Italia intende convocare a dicembre una seconda edizione del Dialogo ministeriale del Mediterraneo durante la Conferenza sui Dialoghi Med 2022 a Roma per fare il punto sulla collaborazione regionale sulle aree chiave individuate” in maniera che non siano sempre e solo buoni propositi ma si scenda anche sul piano indispensabile della concretezza.