“Non c’è tempo da perdere, e l’intera Unione europea deve agire senza esitazione”. Zdeněk Hřib avverte il senso di urgenza. Il sindaco di Praga rilancia con forza l’agenda sostenibile dell’Ue, che è anche l’agenda della sua città, oggi anche ‘capitale d’Europa’ visto che la Repubblica ceca detiene la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue. “L’aggressione russa e la conseguente perturbazione del mercato energetico mondiale hanno solo messo in evidenza la necessità di trasformare il sistema energetico dell’Ue e porre fine alla sua dipendenza dai combustibili fossili, in particolare dal gas proveniente dalla Russia, per affrontare la crisi climatica”.
Indietro non si torna, quindi. Semmai, si va avanti più spediti che mai, come sta facendo l’amministrazione comunale. Nell’intervista concessa a Gea spiega che già nel 2019 è stato adottato un piano per il clima. L’obiettivo è ridurre le emissioni di CO2 del 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2010 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Per tradurre tutto questo in pratica grande attenzione è stata messa sulla mobilità sostenibile e l’elettrificazione del settore dei trasporti pubblici attraverso veicoli elettrici, biometano o varie forme di trasporto non motorizzato. “Tutto questo è al centro della transizione di Praga verso l’economia verde”, tiene a sottolineare. Ricorda in particolare “l’espansione record delle linee tranviarie”, i lavori della quarta linea della metropolitana, che sarà in funzione “entro la fine del 2022”, a cui si aggiungono “altri progetti del valore di 300 milioni di euro per i prossimi cinque anni”. E poi c’è il rinverdimento urbano. Tra il 2018 e il 2022 la città di Praga ha piantato oltre 500 mila alberi, e “stiamo pianificando di piantarne altri 500 mila entro il 2026 per raggiungere il nostro obiettivo di un milione di alberi per Praga entro otto anni”.
Hřib e la sua squadra hanno capito che gli alberi sono fondamentali anche per la qualità della vita di città. “Possono aiutare a ridurre le isole di calore in città, raffreddano notevolmente l’ambiente circostante, intrappolano la polvere, assorbono CO2 e generalmente rendono l’ambiente più adatto alla vita”. Ma lo sforzo non si esaurisce qui. La rivoluzione verde della capitale ceca passa anche attraverso altre azioni, già in cantiere. C’è l’impianto urbano di purificazione dell’acqua, “un nuovo progetto di installazione di centrali solari sui tetti delle case a schiera”, a cui si aggiungono “diversi progetti a sostegno di tetti verdi, facciate o il cosiddetto verde verticale”, tutti “in preparazione”.
Il momento di agire è ora. Certo, Praga ha già avviato il suo percorso di trasformazione, ma il semestre di presidenza è “una grande opportunità”. Con gli occhi di tutti puntati sulla città, che ospita incontri, dibattiti, conferenze e anche riunioni informali di ministri e leader, la politica locale sa di avere la chance di “far sentire la propria voce su questioni così importanti” come la rivoluzione sostenibile, soprattutto in un momento in cui tentennamenti non sono ammessi.
“Questa situazione non farà che accelerare il processo di rendere le nostre città più sostenibili e autosufficienti”, ribadisce una volta di più il primo cittadini riferendosi alla guerra in Ucraina e le sue ripercussioni. In questo momento, la vera sfida di Praga è però quella di spendere bene e per tempo le risorse che restano disponibili. “Nell’ambito del piano RepowerEu gli Stati membri dell’Ue hanno già a disposizione 225 miliardi di euro in prestiti nell’ambito dell’RRF e sono stati proposti finanziamenti aggiuntivi sotto forma di sovvenzioni, fondi di coesione o investimenti aggiuntivi”. Sembrano pochi, ma non lo sono. L’inflazione alle stelle e la necessità di ripensare l’utilizzo di fondi europei possono non aiutare, ma le risorse sono lì. E bisogna farne tesoro. Praga lavora anche su questo.
(Photo credits: SAM YEH / AFP)