Piante e animali australiani, unici nel loro genere, non sono mai stati così minacciati da incendi, siccità, attività umana e riscaldamento globale. Il quadro dei danni è dipinto da un rapporto scientifico che descrive come, dall’inizio del XX secolo, la temperatura media del suolo australiano sia aumentata di 1,4 gradi a causa del riscaldamento globale, accelerando il deterioramento della fauna selvatica.
Il Ministro dell’Ambiente Tanya Plibersek ha parlato di un “documento scioccante” che “racconta una storia di crisi e declino per l’ambiente australiano“. Gli incendi nel 2019-2020 hanno bruciato più di otto milioni di ettari di vegetazione e ucciso o sfollato 1-3 miliardi di animali in tutto il Paese, secondo i principali risultati del rapporto. Le ondate di calore oceanico hanno causato un massiccio sbiancamento dei coralli sulla Grande Barriera Corallina nel 2016, 2017 e 2020. Da allora, un rapporto governativo pubblicato a marzo ha rivelato che la barriera corallina ha subito nuovamente un massiccio sbiancamento.
Dal 1990 sono stati distrutti anche milioni di ettari di foresta pluviale. Tra il 2000 e il 2017, inoltre, sono stati distrutti più di sette milioni di ettari di habitat di specie minacciate. In cinque anni, più di 200 specie animali e vegetali di importanza nazionale sono state aggiunte all’elenco di quelle minacciate dalle leggi ambientali australiane.
“L’Australia ha perso più mammiferi di qualsiasi altro continente“, si legge nel rapporto, e il numero di nuove specie elencate come minacciate è aumentato dell’8% in cinque anni. Secondo il rapporto, inoltre, le città australiane stanno crescendo a ritmo sostenuto, provocando un aumento del calore, dell’inquinamento e dei rifiuti urbani e mettendo a dura prova le risorse idriche ed energetiche. “Sydney ha perso più del 70% della sua vegetazione autoctona a causa dello sviluppo“, riporta il documento.
“I risultati di questo rapporto sono strazianti e le carenze di governance che hanno portato a perdite di questa portata sono devastanti“, ha tuonato Rachel Lowry, direttore generale del WWF Australia. “Se ignoriamo gli avvertimenti contenuti in questo rapporto – ha avvertito -, specie iconiche come i koala dell’Australia orientale e il nostro più grande mammifero planatore, il grande aliante, andranno perse per sempre“.
Secondo il WWF, il rapporto dovrebbe rappresentare un “punto di svolta” che porti a maggiori investimenti e a leggi più severe per proteggere la fauna selvatica australiana. Il Paese è particolarmente colpito dai cambiamenti climatici, con siccità regolari, incendi devastanti delle foreste e inondazioni ripetute e crescenti.