È tradizione secolare in Nord America che ogni 2 febbraio le marmotte escano dalle loro tane per predire la durata dell’inverno. Ma se la marmotta più celebre, Phil, nel villaggio di Punxsutawney, in Pennsylvania, ha previsto che l’inverno durerà altre sei settimane, in Canada la previsione è stata impossibile, almeno nella sua forma tradizionale. Il motivo? Fred, il roditore ‘meteorologo’ di Val-d’Espoir, in Quebec, non è uscito dal letargo ed è stato ritrovato morto nella sua tana. Roberto Blondin, organizzatore dell’evento, ha trovato l’animale senza vita giovedì mattina mentre cercava di farlo uscire dal letargo e ha annunciato al pubblico “la morte di Fred“.
Secondo la tradizione, sotto un bel sole come quello di ieri, se la marmotta avesse visto la sua ombra uscendo dalla tana, i meteorologi avrebbero potuto prevedere altre sei settimane di inverno. Nonostante la morte del mammifero, gli organizzatori del hanno tenuto in piedi una marmotta imbalsamata e hanno predetto una primavera molto tardiva grazie alla sua ombra.
La tradizione del Giorno della Marmotta, che cade il 2 febbraio di ogni anno, è stata portata negli Stati Uniti dagli agricoltori tedeschi che si affidavano al comportamento dell’animale per sapere quando iniziare a piantare nei loro campi e la cerimonia si svolge in molti paesi del Nord America. Se Phil il roditore – si chiama così dal 1887 – vede la sua ombra, perché la giornata è soleggiata, i suoi custodi di Punxsutawney concludono che l’inverno durerà altre sei settimane e che l’animale può tornare in letargo. A New York, Chuck, che si è rintanato nel quartiere di Staten Island, è stato molto più ottimista: secondo lui la primavera è dietro l’angolo, come prevede da otto anni. Nonostante questo, il vero servizio meteorologico degli Stati Uniti prevede temperature gelide per venerdì e sabato sulla megalopoli americana e stimato che le marmotte abbiano ‘azzeccato’ “solo circa il 40%” del tempo negli ultimi dieci anni.