L’agricoltura attira i giovani: oltre 19mila under 35 tornano in campagna nel 2022

I dati diffusi dalla Coldiretti mostrano come in piena pandemia sia cresciuto il numero di giovani imprenditori agricoli

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Pandemia, crisi energetica, precarizzazione. E i giovani si rifugiano nell’agricoltura. Sono infatti oltre 19mila gli under 35 che nel 2022 si sono dedicati alla campagna, tornando a rinvigorire un settore che prima della pandemia sembrava in sofferenza. I dati diffusi dalla Coldiretti, sulla base del focus ‘La dinamica dell’occupazione giovanile’, contenuto nella rilevazione Istat sul mercato del lavoro nel II trimestre del 2022, mostrano come in piena pandemia sia cresciuto il numero di giovani imprenditori agricoli, con un incremento dell’8% negli ultimi cinque anni, in netta controtendenza rispetto all’andamento generale dell’economia.

Rispetto al mercato del lavoro nazionale, quello della popolazione giovane è caratterizzata da un’elevata diffusione di lavoro precario che per primo risente degli andamenti restrittivi o espansivi del ciclo economico. Per la fascia 15-34 anni, infatti, è stato più intenso sia il calo tendenziale iniziato nel secondo trimestre 2020, quando tra gli under35 ha sfiorato i 4 punti percentuali, fermandosi a poco più di 2 punti tra i più adulti e protrattosi fino al primo trimestre 2021, sia la ripresa successiva iniziata nel secondo trimestre 2021, quando l’incremento del tasso tra i giovani è stato quasi il triplo di quello dei più adulti. Parola di Istat. Ma con la crisi provocata dall’emergenza sanitaria, il settore agricolo sembra essere diventato di fatto il punto di riferimento importante per le nuove generazioni tanto che, come ricorda Coldiretti, al lavoro nelle campagne italiane c’è un esercito di 55mila imprese giovani che ha di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

La pandemia ha accelerato il fenomeno del ritorno alla terra e maturato la convinzione comune che le campagne siano oggi capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo”, ha affermato la leader dei giovani della Coldiretti Veronica Barbati nel sottolineare che “occorre ora sostenere il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne, abbattendo gli ostacoli burocratici che troppo spesso si frappongono”.