Il Parlamento europeo dà il via libera alla legge sulla natura. Una “giornata storica”: la rivincita dei progressisti sui conservatori, una battaglia che gli ecologisti italiani rivendicano a gran voce. “L’offensiva di Meloni e della destra sovranista in Europa è stata respinta“, gioisce Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra. E’ in piazza Montecitorio con i colleghi di partito e brandisce cartelli che recitano ‘Abbiamo fermato i ladri di futuro’. La legge è “fondamentale per il futuro delle nuove generazioni“, afferma. E questa destra che “sparge fake news per difendere gli interessi dei cementificatori” oggi si ferma grazie a un’alleanza progressista, ecologista, che, è convinto, “può essere una speranza per il futuro dell’Europa“.
Non è un buon periodo per Giorgia Meloni, recrimina Nicola Fratoianni. Cita i guai giudiziari e le polemiche che in un modo o nell’altro coinvolgono i suoi compagni di partito, e i suoi componenti dell’esecutivo. Dal presidente del Senato Ignazio La Russa alla ministra del Turismo Daniela Santanché, passando per le gaffe del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. “Oggi un altro colpo a lei e ai ‘climafreghisti’ di tutta Europa”, scandisce. La bocciatura del Parlamento europeo rispetto alla mozione di rigetto della legge sulla natura è ottima, ma “annuncia il terreno del conflitto” dei prossimi anni, annuncia. La transizione e la conversione ecologica restano il punto di riferimento per chi si batte per la giustizia sociale e ambientale”.
Venerdì 7 luglio, a Roma, di questo si è parlato in un vertice congiunto con i Verdi tedeschi: “Si è costruita una importante alleanza del Parlamento europeo”, ribadisce Bonelli. Accusa il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, di “spargere bugie come il suo solito, dicendo che sarà un danno per gli agricoltori”. Segnala che, in Europa, la destra italiana “ha votato contro una legge che chiede di mettere in sicurezza i fiumi anche dal rischio idrogeologico“.
Una grandissima vittoria “per niente scontata“, spiega a Gea la capogruppo di Avs Luana Zanella. I Verdi tedeschi, racconta, erano “molto preoccupati” per l’esito della votazione. “Avevamo bisogno di una norma così articolata, che salvaguarda l’80% dei siti preziosi per la biodiversità, compresi quelli del mare profondo e per i siti all’interno delle città, alcuni dei quali sono vere e proprie oasi. Riforestando, rinaturalizzando, garantendo le praterie, contrastiamo anche il riscaldamento globale”, ricorda.
Gioiscono le associazioni ambientaliste, ma lanciano un monito all’esecutivo: “Per il nostro Paese apre una riflessione perché il Governo Meloni deve ripensare la propria posizione in vista dei negoziati del Consiglio con il Parlamento per l’adozione finale della legge”, osserva Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente. La legge che passa è “indebolita”, per il Wwf, che festeggia comunque il voto, contro una “assurda campagna di disinformazione senza precedenti volta a fermarlo, guidata da politici di destra e conservatori e dalle lobby dell’agrindustria e della pesca intensiva”.
In particolare, la posizione adottata dal Parlamento ha cancellato l’articolo che avrebbe ripristinato la natura nei terreni agricoli, comprese le torbiere, rinunciando a un elemento essenziale per aumentare la capacità dell’Europa di sequestrare il carbonio. Particolarmente grave è considerata la cancellazione delle azioni dedicate alla tutela degli impollinatori e un ulteriore fonte di indebolimento deriva dall’emendamento – approvato – sulla necessità di effettuare una valutazione dell’eventuale impatto sulla sicurezza alimentare europea della Legge, ritardandone l’implementazione.
“Senza natura non c’è cibo, senza natura l’essere umano non sopravvive sul pianeta. E fino ad oggi, anche in Europa, la natura è stata sacrificata, soffocata e distrutta“, fa eco l’eurodeputata di Europa Verde Eleonora Evi. Che si rivolge direttamente alle destre: “Se ne facciano una ragione, la Legge sul Ripristino della Natura è stata approvata dal Parlamento europeo, è sostenuta dalla maggior parte dei governi europei e soprattutto è richiesta a gran voce dalla scienza e dalle cittadine e dai cittadini”.