Quanto inquina la produzione di carne e latte? Ue, Cina e Usa a confronto

Dall’analisi dei dati Faostat emerge che l’Unione europea è la principale fonte di gas serra legati all’attività zootecnica

L’Unione europea è la principale fonte di gas serra legati all’attività zootecnica. Il primato emerge dall’analisi dei dati Faostat, l’archivio statistico dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. Nel 2019, anno della più recente rilevazione, l’Ue ha prodotto con i propri allevamenti di bestiame poco meno di 247mila kiloton di CO2 equivalente. La Cina si è attestata sui 236mila Kiloton di gas climalteranti misurati in CO2 equivalente, superando di una decina di Kiloton gli Stati Uniti, dove gli allevamenti hanno prodotto 226mila Kiloton di CO2 equivalente imputabili alla fermentazione enterica e alla gestione delle deiezioni animali.

I dati sulle emissioni assolute consegnano però un quadro parziale, in cui gli allevamenti Ue sembrerebbero i più inquinanti al mondo. In realtà, prendendo in considerazione i dati Faostat sulla quantità di carne e latte prodotti, è possibile valutare il reale peso della produzione. Si scopre così che, nel 2019, ogni tonnellata di carne o latte prodotta nell’Unione europea ha generato 1,22 tonnellate di CO2 equivalente. Una performance migliore rispetto agli Usa, dove il rapporto è di 1,57, e di gran lunga più efficiente rispetto alla Cina, dove ogni tonnellata di carne o latte prodotta contribuisce ad aumentare le emissioni di gas serra di 2,05 tonnellate di CO2 equivalente.