Bruxelles accende i riflettori sul Superbonus.
Se da una parte il ministro dell’Economia Giorgetti è impegnato ad affrontare le sfide che il vasto investimento sulla misura ha prodotto, creando una sorta di ‘voragine’ finanziaria, con la conseguente scelta di eliminare ogni forma di sconto in fattura e cessione del credito (seguita da un dietrofront per avere dimenticato di esonerare le zone colpite dai terremoti), dall’altra l’Europa ha deciso di intervenire avviando una serie di controlli, coinvolgendo ben quattro istituzioni comunitarie: Corte dei Conti UE, Procura UE, Direzione Generale Affari Economici e finanziari della Commissione UE e l’ufficio UE per la lotta antifrode.
“Le Istituzioni europee, insieme a Guardia di Finanza, Enea, Ministero dell’Ambiente e Ragioneria Generale dello Stato – sostiene Rosa Santoriello, consigliera d’amministrazione della Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili – stanno avviando un rigoroso piano di controllo sul Superbonus 110% italiano, concentrato sulle spese e sui risultati ottenuti attraverso ispezioni dirette su quasi 60mila cantieri”.
La Commissione europea con il nuovo decreto PNRR, ha deciso di far luce sui 14 miliardi stanziati dall’Enea per l’efficientamento energetico e sui 4 miliardi del Fondo complementare. Controlli finalizzati a garantire la trasparenza e l’efficace impiego dei finanziamenti.
“Il PNRR prevede di finanziare interventi di efficientamento energetico – conclude Santoriello – su edifici residenziali per un totale di 13,9 miliardi di euro, con l’obiettivo di ristrutturare e riqualificare energeticamente 35,8 milioni di metri quadrati entro la fine del 2025”.