Il report di sostenibilità è divenuto una parte essenziale della trasparenza aziendale, grazie soprattutto alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) che ha esteso l’obbligo di presentare tale report a un numero più ampio di aziende.
“Da gennaio 2024 infatti, tutte le aziende con più di 250 dipendenti, un fatturato superiore a 20 milioni euro ed un bilancio annuo di almeno 40 milioni – afferma Maria Vittoria Tonelli, consigliera d’amministrazione della Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili – devono effettuare la rendicontazione di sostenibilità che rafforza le regole sulla divulgazione delle informazioni ambientali e sociali, richiedendo alle aziende di adeguare le informazioni relative ai nuovi standard ESRS, mirando a integrare la sostenibilità nelle strategie aziendali e rendere il reporting più ampio, dettagliato e comparabile a livello internazionale”.
Gli ESRS-European Sustainability Reporting Standards, mirano a fornire dati affidabili agli investitori e agli stakeholder per valutare l’impatto delle attività aziendali sulla società e sull’ambiente, facilitando anche una maggiore interoperabilità tra gli standard globali.
“L’introduzione della CSRD – prosegue Tonelli – ha un impatto significativo sulle pratiche di reporting delle aziende, portando con sé cambiamenti cruciali come l’estensione dell’obbligo di rendicontazione, la valutazione della ‘doppia materialità’ e la necessità di una verifica di terze parti. Questi cambiamenti mirano a garantire una maggiore trasparenza e responsabilità aziendale, promuovendo un impegno più forte verso operazioni sostenibili nel lungo termine”.