
E’ allerta rossa per il maltempo in Toscana ed Emilia-Romagna con innalzamento dei fiumi, frane e allagamenti. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto sta seguendo, con le strutture del Mase, l’evoluzione della situazione. “Il governo è vicino alle popolazioni” particolarmente “colpite in queste ore dall’ondata di maltempo, ormai non più eccezionale”, fa sapere il ministro. Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si tiene costantemente aggiornata.
Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, dispone la mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale di protezione civile a supporto di entrambe le Regioni. In questo modo, per fronteggiare la situazione emergenziale in atto, si potrà assicurare il coordinamento dell’intervento a supporto delle autorità regionali di protezione civile, per concorrere al contrasto degli eventi. Sono tre, quindi, i decreti di stato di mobilitazione delle strutture di protezione civile adottati nelle ultime 24 ore, a supporto delle istituzioni impegnate in aree colpite da eventi calamitosi (Campi Flegrei, Emilia Romagna e Toscana).
In Toscana, il livello di attenzione è salito nel corso del giornata a causa dei forti temporali che stanno colpendo il centro Italia. La situazione resta preoccupante ed è in evoluzione nelle province di Prato, Pistoia, Firenze, Pisa, Livorno e Lucca. A Firenze, dove in mattinata, in un’ora, sono caduti oltre 11 millimetri di pioggia, è attesa la piena dell’Arno in serata, intorno alle 20, ma il Comune fa sapere che al momento è lontano dal secondo livello di guardia, fissato a 5.50 metri. “Gli ultimi dati delle tre stazioni di rilevamento di Firenze-Uffizi vedono il fiume attestarsi tra i 3,69 e i 3,76 metri (il primo livello di guardia è a tre metri)”, spiega Palazzo Vecchio. La situazione peggiore si è registrata a Sesto Fiorentino, dove l’acqua è arrivata fino a 40 centimetri: i punti più critici sono in piazza del Mercato e in piazza della Chiesa.
Intanto, è stato attivato lo Scolmatore della Toscana a Pontedera” (Pisa) “per alleggerire la portata dell’Arno su Pisa: verranno aperte tre paratoie dell’opera idraulica di presa del canale”. Giani ha anche “disposto l’apertura anche delle casse di espansione del bacino di Roffia lungo l’Arno a San Miniato. La portata dell’Arno a Empoli è a 2000 metri cubi al secondo, mentre è a 2200 mc/s a Pontedera. E stanno invasando anche le casse di espansione dell’Arno ai Renai, alle porte di Firenze”.Anche per la giornata di sabato tutto chiuso (scuole, musei, parchi, cantieri) fino alle 14. A Prato, Calenzano e Campi Bisenzio chiusura di tutte le attività, imprese e negozi. Solo nella giornata di oggi, la centrale della Protezione civile ha ricevuto 682 chiamate: sono 21 gli interventi, parte dei quali ancora in corso.
Diverse le strade chiuse o interrotte a causa degli allagamenti. Sull’A1 in direzione Roma è stata chiusa l’uscita di Calenzano, ma si segnalano allagamenti anche in direzione Bologna. Chiuso inoltre il raccordo tra Firenze Scandicci e la FiPiLi in direzione della superstrada. A causa del crollo di alcune piante sulla carreggiata, è ancora chiuso il raccordo Siena-Firenze in direzione Firenze all’altezza dello svincolo di San Casciano, con traffico deviato sulla Ss2 Cassia e uscita a San Casciano. L’azienda per i trasporti toscana avverte gli utenti dei possibili disagi per la rete degli autobus.
La situazione non è diversa in Emilia Romagna. Temporali intensi si sono abbattuti nel Bolognese, con torrenti verso l’innalzamento. Desta molta preoccupazione il Lamone che a Marradi, sul versante toscano, sta registrando valori di piena senza precedenti: oltre 3 metri alle 12.15, 2.32 a Strada Casale, sull’Appennino romagnolo. A Imola 35 persone sono state evacuate a causa di una frana: il Comune chiede di evitare spostamenti nella zona. Diverse chiusure anche per ponti e strade a rischio. È stata prolungata anche per domani l’allerta rossa: i territori interessati sono quelli di Bologna, Ferrara e della Romagna. Sono previsti innalzamenti dei livelli dei fiumi oltre soglia 3.