Esodo al via, in estate 36 mln italiani in viaggio. Consumatori: Allarme caro-prezzi

Bollino rosso sabato 26 luglio e domenica 27 luglio. Bollino nero per il traffico nelle mattinate di sabato 2 e 9 agosto

Arriva il primo grande fine settimane di partenze e scatta il piano esodo estivo di Anas, che prevede dal 25 luglio e fino al 31 agosto sulle strade e autostrade di competenza oltre 273 milioni di spostamenti (13,2 milioni per questo weekend).

Diminuiscono i cantieri: fino all’8 settembre ne saranno chiusi o sospesi 1348, circa l’81% di quelli attivi (1672). Per agevolare i flussi di traffico già dal 1° luglio sono stati chiusi 98 cantieri inamovibili pari a circa 680 km di strada. Viabilità Italia prevede bollino rosso nel pomeriggio del 25 luglio, la mattina di sabato 26 luglio e domenica pomeriggio 27 luglio. Le giornate più critiche dell’estate per il traffico sono le mattinate di sabato 2 e 9 agosto, contrassegnate dal bollino nero.

Il Paese intanto registra un boom di presenze turistiche nell’estate 2025, che secondo Federalberghi vedrà in viaggio 36,1 milioni di italiani, per un giro di affari pari a 41,3 miliardi di euro, con una crescita dell’1,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Mai come quest’anno, secondo le stime di Tecnè, a colpire è proprio la diversa modalità delle scelte nel popolo dei viaggiatori. Si muoveranno meno adulti e più bambini, caratterizzando la dimensione familiare della vacanza estiva. Inoltre, nella stagione più “alta”, il tempo delle ferie si estende da giugno a settembre, con un aumento delle partenze nei mesi cosiddetti “periferici” e una conseguente destagionalizzazione naturale della domanda turistica. In definitiva, la “vacanza tipo” si accorcia – da 10,3 a 10 giorni in media – ma si moltiplica in termini di frequenza. Ciò definisce una tipologia di turista che cambia stile di vita e ridisegna a propria misura gli spazi del tempo libero, frammentandolo secondo una strategia tutta personale e incentrata su una maggior attenzione al proprio benessere. Secondo l’indagine, non di solo agosto viene vissuta la vacanza, pur restando questo il mese principe delle ferie estive. La crescita rilevata rispetto al 2024 va questa volta ad accostarsi più alla qualità della spesa che non alla durata della permanenza. Le destinazioni di maggior presa saranno comunque quelle di mare, sebbene lo studio evidenzi un peso maggiore nella scelta delle destinazioni naturalistiche e meno affollate, a dimostrazione della sensibilità sempre crescente degli italiani verso bellezze naturali, ambiente e tranquillità. L’Italia si conferma comunque la regina delle destinazioni preferite, con un 88% delle preferenze. Il restante 12% riguarda coloro che si recheranno all’estero e che, anche in questo caso, opteranno principalmente per le località di mare.

Sono preoccupate dai rincari le associazioni dei consumatori. “Pesano come un macigno sulle vacanze estive degli italiani, spingendo una fetta crescente di popolazione a rinunciare del tutto alle partenze e determinando un aumento della spesa complessiva per chi, invece, decide di regalarsi una villeggiatura tra giugno e settembre”, rileva Assoutenti. La quota di cittadini che quest’anno deciderà di non partire nel periodo estivo sale al 49,2% rispetto al 44,8% del 2024 e al 41,1% del 2023. “Un cittadino italiano su due non si concederà periodi di vacanza nel corso dell’estate 2025, e tra chi andrà in villeggiatura scende la quota di coloro che scelgono agosto come mese per partire”, conferma il Codacons. Il numero di cittadini che sceglie il mese di agosto per le vacanze. Se 36,1 milioni gli italiani trascorreranno un periodo di vacanza fuori casa tra giugno e settembre, il 49,2% della popolazione non farà vacanze tra giugno e settembre e di questi il 54,8% resterà a casa per mancanza di liquidità. “E’ un dato drammatico”, osserva l’Unione Nazionale Consumatori, che punta il dito contro gli stipendi che sono rimasti per troppi anni al palo, il carovita che ha colpito anche le spese obbligate come quelle alimentari e le bollette di luce e gas, ma anche dalle vacanze che sono diventate troppo care per troppi italiani. Al di là dei voli aerei, secondo l’ultimo dato Istat congiunturale di giugno, del 32,7%, quelli nazionali e del 5,8%, quelli intercontinentali, il problema, per il presidente Massimiliano Dona, “è che anche si accontenterebbe di andare in un campeggio si è ritrovato un rincaro mensile del 15,7%”.