Per la candidatura di Roma a Expo 2030 verrà realizzato il più grande parco solare urbano al mondo. Coprirà un’area di 150mila metri quadrati e avrà una capacità produttiva di picco di 36 Mega Watt, il che lo renderà il più grande parco solare urbano accessibile al pubblico.
Il parco sarà composto da centinaia di “alberi energetici” unici che aprono e chiudono i pannelli durante il giorno, raccogliendo energia e offrendo ai visitatori molta ombra. Una complessa rete energetica completata dal padiglione ‘Eco-system 0.0‘, l’edificio più alto dell’Expo, che fornisce il raffreddamento attraverso l’evaporazione.
Il masterplan suddivide il sito di Expo Roma 2030 in tre aree principali: la Città, il Boulevard e il Parco, in una disposizione da Ovest a Est tra il mondo artificiale e il mondo naturale. La Città dell’Ovest fa da Expo Village, e dopo l’evento diventerà un’estensione del campus dell’Università di Tor Vergata. Il Boulevard, l’asse pedonale centrale, è un percorso attraverso tutti i padiglioni nazionali. Infine, il Parco a est è ricoperto da vegetazione e accentuato da padiglioni tematici, tra cui ‘Pale Blue Dot‘, dedicato alla diffusione della conoscenza del mondo naturale.
Le Vele, un imponente complesso sportivo progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava, diventerà uno dei padiglioni principali, ospitando eventi pubblici e mostrando la trasformazione di Tor Vergata. Accanto, l’ingresso principale del sito espositivo fa da punto di accesso principale con una serie di nuovi collegamenti di trasporto e mobilità. Tra questi, un lungo corridoio verde collega Expo 2030 Roma ai siti archeologici adiacenti della via Appia e agli altri edifici e monumenti storici di Roma.
Fino a sabato 22 aprile si terrà nella Capitale la visita ispettiva del Bie, Bureau International des Expositions, uno dei momenti più importanti nel percorso verso il voto finale di Expo 2030, previsto il 23 novembre prossimo con il voto di 171 Paesi. La commissione in arrivo a Roma è composta da quattro delegati provenienti da Angola, Kazakistan, Perù, e Svezia, e accompagnati dal segretario generale Bie, Dimitri Kerkentzes. L’ultima Expo è stata a Dubai, la prossima nel 2025 a Osaka in Giappone. La prima, nel 1851, a Londra. Milano è l’unica città italiana ad aver ospitato Expo nel 1906 e nel 2015. Il valore complessivo dell’impatto economico generato da Expo Roma sarebbe di 50,6 miliardi, l’effetto economico indiretto a breve termine di 18,2 miliardi, l’effetto economico diretto (investimenti pubblici e privati e dei partecipanti) di 10 miliardi, le presenze stimate di 30 milioni, le nuove aziende che verrebbero generate a Roma 11 mila, per 300 mila potenziali nuovi posti di lavoro creati.
Durante la settimana i delegati del comitato promotore di Roma 2030, accompagnati dal presidente del Comitato, Giampiero Massolo, e dal direttore generale, Giuseppe Scognamiglio, incontreranno le principali istituzioni italiane: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il presidente della Regione, Francesco Rocca, con lo scopo principale di dimostrare l’appoggio di tutti i più alti livelli Istituzionali alla candidatura. Il Bie verificherà i contenuti e la fattibilità del dossier di candidatura presentato dal Comitato promotore il 7 settembre scorso a Parigi.
Negli incontri tecnici verranno coinvolti tutti i rappresentanti dei partner promotori per dimostrare il coinvolgimento inclusivo nella stesura del Dossier della società civile, italiana e straniera, residente Italia, includendo rappresentanti delle imprese, delle Ong, dello sport e della cultura. Mercoledì 19 i delegati effettueranno un sopralluogo a Tor Vergata, con l’architetto Carlo Ratti. Venerdì 21 aprile, al Colosseo, si terrà un cameo pensato appositamente per i delegati e per la promozione di Expo e dell’Italia del mondo, dal titolo ‘Humanlands‘.
Una bambina “gigante” pianta un albero tra la storia di Roma al Colosseo, una pittrice, sempre versione gigante, ridipinge il Gazometro, tre ragazzi siedono sul Parco dell’acquedotto. È la campagna che il Comitato promotore Expo 2030 Roma ha lanciato in occasione della visita ispettiva: elemento centrale è una sproporzione surreale tra le persone rappresentate e le costruzioni della città per raccontare la centralità dell’elemento umano, immaginandolo in grado di prendersi cura allo stesso tempo del proprio habitat e del paesaggio. La bambina al Colosseo rappresenta l’area di rigenerazione del territorio e di politiche ambientali. I tre ragazzi all’Acquedotto esprimono l’innovazione e le nuove soluzioni per l’accessibilità e la mobilità. La ragazza al Gazometro rappresenta il tema dell’inclusione e di espressioni culturali ed artistiche.