Italia da bollino rosso per il caldo: blackout a Bergamo e Firenze. Arriva Protocollo per lavoratori

18 le città in allerta massima il 2 e 3 luglio. Il ministero della Salute attiva un tavolo interistituzionale di coordinamento

L’ondata di caldo record non dà tregua sull’Italia, e governo e Regioni corrono ai ripari. Da nord a sud sono scattate ordinanze che vietano di lavorare nelle fabbriche e nei campi nelle ore in cui le temperature sono alte mentre il ministero della Salute attiva un tavolo interistituzionale di coordinamento capillare su tutto il territorio nazionale. Previsto per domani pomeriggio alle 17 l’incontro per la sottoscrizione del Protocollo quadro tra ministero del Lavoro, imprese e sindacati, per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro, alla presenza della ministra Marina Calderone.

Ai 17 bollini di massima allerta del Ministero della Salute per oggi ne ne aggiunge uno domani, 2 luglio, per la città di Campobasso che porta a 18 quelle da bollino rosso. Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino sono ‘rosse’ dallo scorso 26 giugno, nessuna altra città italiana ha registrato questa successione di giorni di caldo record.  Intanto, nel primo pomeriggio l’uso eccessivo di condizionatori ha causato a Bergamo un blackout: a causare l’interruzione di corrente, prima nella parte alta e successivamente al centro, potrebbero essere state le conseguenze di un surriscaldamento dei cavi elettrici, dovuto anche alle alte temperature atmosferiche.  Stessa cosa a Firenze, dove il blackout ha colpito il pieno centro storico.

E si susseguono le Regioni che proprio in queste ore stanno varando le loro ordinanze per salvaguardare chi lavora nelle ore più calde, ma domani pomeriggio la ministra Marina Calderone firmerà un protocollo quadro tra ministero del Lavoro, imprese e sindacati per l'”adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro”, con tutele sugli orari, la sorveglianza sanitaria, la previsione di abbigliamento adeguato e ammortizzatori sociali per i settori più colpiti.    Solo il comparto agricolo infatti, secondo Coldiretti, conta mezzo milione di operatori nelle campagne lungo tutta la Penisola per la raccolta estiva.

Al momento sono le ordinanze regionale a tutelare i lavoratori, soprattutto del comparto agricolo ed edile, e florovivaistico. Stop al lavoro all’aperto tra le 12,30 e le 16 fino alla fine di agosto in Sardegna, Veneto, Lazio, Lombardia, Emilia-Romagna (che comprende anche i piazzali della logistica) e Piemonte. In Sicilia l’ordinanza è attiva dal 26 giugno, le Marche la vareranno il 3 luglio, in anticipo di un mese rispetto allo scorso anno.