Confartigianato chiede al Governo un nuovo “patto di fiducia” per affrontare il caro energia
Le previsioni parlano di una spesa a carico delle piccole imprese da 24 miliardi in più nel 2022, rispetto al 2021, a causa dei rincari dell'elettricità e del gas. "Un impatto enorme", tuona Granelli
Bene la legge di bilancio. Ma pressione fiscale e caro energia mordono e per le piccole imprese la manovra potrebbe non bastare. Dal palco dell’assemblea annuale, Confartigianato chiede al Governo un nuovo “patto di fiducia con lo Stato”, più attenzione per le piccole realtà, meno ostacoli “al nostro talento e alle nostre ambizioni”.
“Noi piccoli imprenditori siamo campioni del Made in Italy”, rivendicano, numeri alla mano. L’export delle Pmi tra agosto 2021 e luglio 2022 è stato di 141 miliardi, “un record!”, scandisce il presidente di Confartigianato, Marco Granelli. “Il Made in Italy è tra i nostri asset strategici”, tranquillizza la premier Giorgia Meloni. Arriva trafelata e in ritardo dopo la conferenza stampa sulla legge di bilancio varata nella notte dal Consiglio dei ministri, ma non manca l’appuntamento con la piccola imprenditoria. “Non potevo mancare, mi perdonerete”. Negli anni, denuncia, “abbiamo lasciato che l’Italia svendesse i marchi italiani, non deve accadere mai più”. E annuncia che la manovra sarà accompagnata da un allegato ad hoc di tutela delle produzioni italiane.
“Oggi abbiamo a che fare con un’emergenza energetica senza precedenti”, spiega Granelli. Le previsioni parlano di una spesa a carico delle piccole imprese da 24 miliardi in più nel 2022, rispetto al 2021, a causa dei rincari dell’elettricità e del gas. “Un impatto enorme”, tuona.
Questo non impedisce alla micro-piccola impresa di essere “motore dello sviluppo del Paese, nonostante sia addirittura considerata da alcuni la principale causa dei mali dell’economia italiana”, lamenta. E invece, afferma, è stata “la chiave della resistenza” del Paese nelle gravi crisi di questi lunghi anni, rappresentando circa il 94 per cento delle imprese italiane, con “importanti e decisivi apporti in termini di Pil”. E lo sarà, ne è convinto, anche per il futuro, con la sua “innovazione continua, l’attenzione alle nuove tecnologie, l’elasticità e soprattutto la ‘naturale’ sostenibilità ambientale e socio-economica”.
Sono tanti, troppi i comparti del tessuto produttivo impegnati ad affrontare l’instabilità economica, causata dalla pandemia e aggravata dall’aggressione della Russia all’Ucraina, dà atto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato all’assemblea. Sono “significative” le ricadute sull’artigianato: “Si tratta di segmenti strategici dell’economia italiana ed è necessario sostenere l’efficienza dei loro processi produttivi attraverso gli strumenti di potenziamento e innovazione forniti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nel pieno rispetto e in coerenza con gli obiettivi di sostenibilità ambientale”, afferma il capo dello Stato.
La ‘spina dorsale’ del Paese non sarà trascurata, assicura la premier. D’altra parte, ricorda, in un mese di governo ha già incontrato le categorie produttive e i corpi intermedi. “Credo nel valore centrale dei corpi intermedi e mi piacerebbe che questo confronto non fosse solo di carattere sindacale, ma che fosse stabile sulla strategia. Credo invece che oggi ci sia disperato bisogno di scegliere dove voglia andare e cosa voglia essere e di coinvolgere tutti gli attori”. Gli aiuti ci sono, la manovra pesa 35 miliardi, si può fare qualcosa in più con gli aggiustamenti al Pnrr e chiedendo aiuto all’Europa, ma la premier si rivolge anche alle banche: “Oggi ci ritroviamo con i cassetti fiscali delle banche pieni e le cessioni di nuovi crediti vuote. Lo Stato ce la mette tutta, ma le banche possono fare qualcosa di più”.
Photo credit: Confartigianato