La Esso diventa italiana. Ip, Italiana petroli, dopo l’acquisto dei distributori TotalErg 5 anni fa, compra anche gran parte delle attività nella penisola del marchio americano Exxon Mobil, sbarcato in Italia 131 anni fa. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, con un tweet ha commentato così la notizia: “Accolgo con favore annuncio operazione di acquisizione di Esso da parte di Ip. È rafforzamento di un operatore italiano in mercato in forte evoluzione e in un momento complesso. Governo è impegnato e sorveglia con attenzione intero settore anche in ambito europeo”. Mentre Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, sottolinea che il gruppo energetico italiano guidato da Ugo Brachetti Peretti rileva “gli asset carburanti e raffinazione di Esso, con impianto di Trecate, la logistica, e i contratti di fornitura delle stazioni Esso. Un’ottima notizia, cresce il #MadeinItaly”.
Nel dettaglio l’operazione di acquisto comprende la totalità delle attività di vendita di carburanti di Esso in Italia, il 75% della Raffineria Sarpom di Trecate (provincia di Novara), di cui IP deteneva già il resto dell’azionariato, la titolarità dei depositi di Genova, Arluno e Chivasso, quella di Engycalor Energia Calore, che controlla il deposito di bitumi di Napoli e si occupa di vendite a clienti business, e il 12,5% della società Disma, che gestisce il deposito di carburante aereo dell’Aeroporto di Malpensa. L’operazione – si legge in un comunicato di Ip – consente di rafforzare i volumi di produzione del gruppo, con una capacità di raffinazione che raddoppia (da circa 5 a quasi 10 milioni di tonnellate/anno) grazie al controllo del 100% della Raffineria di Trecate e del sistema logistico a essa collegato. E visto che la capacità di raffinazione nel nostro Paese è di circa 87 milioni di tonnellate, Ip raggiunge così l’11,5% del mercato italiano. “Siamo soddisfatti di questa acquisizione” – ha commentato Ugo Brachetti Peretti, presidente di Ip – “grazie alla quale entrano a far parte del nostro Gruppo persone, professionalità e asset produttivi di grande qualità. Abbiamo fatto un grande lavoro per portare a termine questa operazione, che ci consentirà di affrontare da protagonisti la sfida della sicurezza energetica nel settore della mobilità e che abiliterà i successivi passi che intendiamo fare nella transizione del gruppo sempre più verso la sostenibilità”.
Il perimetro dell’operazione non comprende comunque le 2200 stazioni di servizio a marchio Esso, che tra il 2012 e il 2018 erano già state cedute a terzi, mantenendo un rapporto di fornitura attraverso contratti di ‘branded wholesaler’, che con questa operazione saranno trasferiti a Ip. L’insegna Esso rimarrà dunque sulle nostre strade. E l’americana ExxonMobil resterà in Italia con le attività di lubrificanti e chimica, oltre che a gestire la partecipazione nella società Terminale GNL Adriatico S.r.l., prezioso rigassificatore al largo delle coste di Rovigo che garantisce al nostro Paese circa 26-27 milioni di metri cubi di gas al giorno.
Costituita presso l’albergo Danieli a Venezia il 16 maggio 1891 come società per azioni al portatore, che aveva come scopo il commercio del petrolio, la Esso Italiana prese all’inizio il nome di Società Italo Americana pel Petrolio (Siap). E Siap fu una delle prime affiliate straniere della Standard Oil Trust, le cui origini risalgono al 1870, quando John D. Rockefeller costituisce la Standard Oil Company (Ohio). Da essa nacque, nel 1882, la Standard Oil Co. (New Jersey), nota in Italia con il nome Esso, dalla pronuncia inglese delle sue iniziali (S – O) che nel 1972 cambia il nome in Exxon Corporation e diventa poi, nel 1999, la Exxon Mobil Corporation. Nel 1938 la denominazione della Siap cambia in Standard Società Italo pel Petrolio, nel 1946 in Standard Italo Americana Petroli, poi nel 1950 in Esso Standard Italiana e dal luglio 1972 assume quella attuale di Esso Italiana.