L’Ue alza le previsioni di crescita dell’Italia: +1,2% nel 2023

Gentiloni: "L’economia europea è in condizioni migliori di quanto previsto lo scorso autunno, abbiamo evitato una recessione invernale"

Gentiloni

L’economia europea continua a mostrare resilienza in un contesto globale difficile. I prezzi dell’energia più bassi, l’allentamento dei vincoli di offerta e un forte mercato del lavoro hanno sostenuto una crescita moderata nel primo trimestre del 2023, dissipando i timori di una recessione. Questo inizio d’anno migliore del previsto innalza le prospettive di crescita per l’economia dell’Ue all’1,0% nel 2023 (0,8% nelle previsioni intermedie invernali) e all’1,7% nel 2024 (1,6% in inverno). Lo scrive la Commissione Europea nelle sue previsioni economiche di primavera.  “L’economia europea è in condizioni migliori di quanto previsto lo scorso autunno”, afferma il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni. “Grazie agli sforzi determinati per rafforzare la nostra sicurezza energetica, un mercato del lavoro notevolmente resiliente e l’allentamento dei vincoli di offerta, abbiamo evitato una recessione invernale e siamo pronti per una crescita moderata quest’anno e il prossimo”, aggiunge.

Le revisioni al rialzo per l’area dell’euro sono di entità simile, con una crescita del Pil ora prevista rispettivamente all’1,1% e all’1,6% nel 2023 e nel 2024. Sulla scia delle persistenti pressioni sui prezzi core, anche l’inflazione è stata rivista al rialzo rispetto all’inverno, al 5,8% nel 2023 e al 2,8% nel 2024 nell’area dell’euro. Per quanto riguarda l’Italia, rispetto al 3,7% del 2022, si prevede che la crescita del Prodotto interno lordo reale dell’Italia rallenti all’1,2% nel 2023 e all’1,1% nel 2024, poiché i prezzi più elevati frenano i consumi privati mentre gli investimenti, sostenuti dalle misure del governo, continuano a espandersi vigorosamente. Rispetto alle stime di febbraio, all’Italia si riconosce uno 0,3% di crescita in più per l’anno in corso e 0,1% in più per il 2024. In Italia “il tasso di inflazione dovrebbe moderarsi al 6,1% quest’anno, grazie al calo dei prezzi dell’energia, e scendere ulteriormente al 2,9% nel 2024”.

I prezzi dell’energia più bassi migliorano le prospettive di crescita. Secondo la stima flash preliminare di Eurostat, nel primo trimestre del 2023 il PIL è cresciuto dello 0,3% nell’Ue e dello 0,1% nell’area dell’euro. Gli indicatori anticipatori suggeriscono una crescita continua nel secondo trimestre. L’economia europea è riuscita a contenere l’impatto negativo della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, resistendo alla crisi energetica grazie ad una rapida diversificazione dell’offerta e ad un consistente calo dei consumi di gas. I prezzi dell’energia nettamente più bassi si stanno facendo strada nell’economia, riducendo i costi di produzione delle imprese. Anche i consumatori stanno vedendo calare le loro bollette energetiche, sebbene i consumi privati siano destinati a rimanere contenuti poiché la crescita dei salari è in ritardo rispetto all’inflazione.

Poiché l’inflazione rimane elevata, le condizioni di finanziamento sono destinate a irrigidirsi ulteriormente. Anche se si prevede che la Bce e le altre banche centrali dell’Ue si avvicineranno alla fine del ciclo di rialzi dei tassi di interesse, è probabile che le recenti turbolenze nel settore finanziario aumenteranno la pressione sui costi e sulla facilità di accesso al credito, rallentando la crescita degli investimenti e colpendo particolare investimento residenziale.

Dopo aver raggiunto il picco nel 2022, l’inflazione complessiva ha continuato a diminuire nel primo trimestre del 2023 in un contesto di forte decelerazione dei prezzi dell’energia. L’inflazione core (inflazione complessiva esclusi energia e alimenti non lavorati) si sta, tuttavia, rivelando più persistente. A marzo ha raggiunto un massimo storico del 7,6%, ma si prevede che diminuirà gradualmente nell’orizzonte di previsione man mano che i margini di profitto assorbono le maggiori pressioni salariali e le condizioni di finanziamento si restringono. La stima dell’indice armonizzato flash dei prezzi al consumo di aprile per l’area dell’euro, pubblicata dopo la data limite di questa previsione, mostra un calo marginale del tasso di inflazione core, il che suggerisce che potrebbe aver raggiunto il picco nel primo trimestre, come previsto. Su base annua, l’inflazione core nell’area dell’euro nel 2023 è fissata in media al 6,1%, prima di scendere al 3,2% nel 2024,