Dal primo trimestre 2026 la versione ibrida della Fiat 500 sarà prodotta a Mirafiori. L’annuncio è arrivato dal ceo di Stellantis, Carlos Tavares, durante l’incontro con i sindacati che si è svolto oggi a Torino per parlare delle prospettive future del Gruppo. Allocata anche una nuova versione ibrida della Jeep Compass nello stabilimento di Melfi.
Questi annunci si aggiungono a quelli recenti relativi a una nuova generazione di batterie per rendere la Fiat 500e ancora più attraente per i clienti e all’estensione industriale della Fiat Panda ibrida a Pomigliano. La fornitura di questi nuovi modelli ibridi, spiega Stellantis, contribuirà positivamente al carico di lavoro dello stabilimento di Termoli e degli impianti e-DCT e trasmissioni di Mirafiori per i prossimi anni. Con il successo del piano annunciato, Stellantis avvierà un processo di rinnovamento generazionale della forza lavoro, con l’assunzione di giovani lavoratori soprattutto a Mirafiori.
Secondo quanto riferito dal segretario generale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano, a Melfi sono previsti 5 modelli in due anni, già dalla primavera 2025 arriverà prima la Ds e poi l’ibrida Compass per dare più garanzia. A Cassino confermate Giulia e Stelvio. A Pomigliano la Panda potrebbe essere estesa oltre il 2029.
Durante l’incontro Tavares ha ricordato l’importanza di offrire auto accessibili e di alta qualità ai clienti italiani, il che implica un lavoro sulla competitività di Stellantis insieme ai suoi fornitori e alle Istituzioni italiane. Stellantis sta già lavorando sui fattori interni all’azienda, ma restano da affrontare quelli esterni, come il costo dell’energia, la rete di ricarica per i BEV e gli strumenti di supporto al mercato, oltre alle attività per incoraggiare la conversione e la riqualificazione. Un passaggio, poi, sulla “ambizione condivisa con il Governo italiano di raggiungere un milione di veicoli prodotti in Italia entro il 2030”, che avrà bisogno di “un ambiente imprenditoriale favorevole, attualmente condizionato dalle incertezze dell’elettrificazione e dalla forte concorrenza con i nuovi operatori del mercato”.
Un primo passo avanti importante per Ferdinando Uliano di Fim Cisl “per rafforzare la missione produttiva di Mirafiori”. Ma ci sono ancora luci e ombre: “Gli aspetti produttivi hanno ancora una condizione di indeterminatessa – spiega il segretario nazionale di Fiom Cgil Samuele Lodi -, l’arrivo della 500 elettrica è una notizia positiva, ma sarà dal 2026, quindi bisogna ancora traghettare due anni in una condizione per Mirafiori molto complicata”. Secondo Rocco Palombella, segretario generale Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, il piano esposto oggi “risponde ad alcune importanti richieste che avevamo avanzato, poiché arricchisce il novero dei modelli assegnati alla Italia ad iniziare dalla Fiat 500 ibrida a Mirafiori nel 2026, ma prevede tempi di realizzazione lunghi e quindi implica la condivisione di un percorso ancora difficile con notevoli sacrifici per i lavoratori. Ci sono inoltre questioni ancora irrisolte, come il rilancio del marchio Maserati e dello stabilimento di Modena“. Per questo ritengono “essenziale un tavolo presso la presidenza del Consiglio per provare ad arrivare ad una intesa che garantisca un futuro industriale sostenibile all’Italia”.
E l’annuncio entra anche nella campagna elettorale delle prossime regionali. Se il presidente uscente Alberto Cirio festeggia la notizia considerandola il “modo migliore per concludere il mio mandato” perché è “il completamento di un lavoro che, negli ultimi due anni, ho condotto in prima persona con il sindaco di Torino”, più scettica l’avversaria del centrosinistra Gianna Pentenero. Che lo considera “un passo avanti importante, ma non sufficiente”. L’obiettivo, per lei, è chiaro: “Mantenere una quota di 200mila veicoli l’anno che renderebbe stabile la situazione del settore automotive regionale e del suo indotto”.