Davanti alle coste di Trapani il più grande parco eolico offshore flottante nel Mediterraneo

L'investimento complessivo è di circa 9,3 miliardi di euro ed è prevista la creazione di oltre tremila nuovi posti di lavoro

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Si chiama Med Wind ed è il più grande progetto di parco eolico offshore flottante nel Mediterraneo. Sorgerà a oltre 80 km dalla costa siciliana, a largo di Trapani, ed è già considerato un modello nelle strategie di sviluppo di una giusta transizione energetica per l’Italia. I numeri sono importanti: l’investimento complessivo è di circa 9,3 miliardi di euro ed è prevista la creazione di oltre tremila nuovi posti di lavoro, molti dei quali ad alta specializzazione con l’obiettivo di rafforzare la filiera nazionale delle energie rinnovabili. Med Wind, di fatto, coniuga lo sviluppo delle rinnovabili con la tutela degli ecosistemi terrestri, marini e l’ascolto delle comunità locali. Lo Studio di Impatto Ambientale è stato presentato questa mattina all’Università Luiss Guido Carli di Roma in un evento promosso da Fondazione UniVerde, Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli e Renexia all’Università Luiss Guido Carli di Roma.

L’area idonea ad ospitare l’impianto galleggiante, progettato da Renexia, è stata individuata grazie alle preliminari indagini ambientali condotte con il supporto della Marina Militare e con il coinvolgimento della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli, unitamente alle indagini geofisiche, geotecniche e archeologiche. La mappa tridimensionale, elaborata dalle indagini batimetriche, ha poi reso possibile pianificare con la massima cura il posizionamento delle turbine e garantire così la salvaguardia dell’ambiente circostante. Inoltre, grazie all’innovativa tecnologia “floating”, l’installazione delle strutture eoliche non comporta trivellazioni del fondale marino ma impiega un sistema di ormeggi.

Soddisfatto Gilberto Pichetto Fratin. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ribadisce come si debba “accompagnare il percorso di queste grandi tecnologie in evoluzione, che possono anche creare le condizioni per la piena tutela delle aree marine e della biodiversità del nostro Paese. Dobbiamo coniugare innovazione e sostenibilità, unendo la tutela della biodiversità con lo sviluppo delle rinnovabili”. Riccardo Toto, direttore generale di Renexia, sottolinea l’investimento complessivo della società: circa 42 milioni di euro, “uno dei più rilevanti in assoluto in questo ambito. È fondamentale porre delle basi solide per concretizzare un parco da 3 GW come Med Wind che assicurerà il 3% del fabbisogno energetico nazionale, evitando milioni di tonnellate di emissioni climalteranti”.

Secondo Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, “le transizioni ecologica e digitale sono una priorità assoluta per affrontare la crisi climatica, superare i combustibili fossili e percorrere l’obiettivo dell’indipendenza energetica per l’Italia. Proprio la diffusione, attenta e sostenibile, dell’eolico offshore può conciliare l’esigenza di costruire impianti a mare, lontano dalle coste, cogliendo l’opportunità di creare in quelle zone aree protette che favoriscano il ripopolamento e il recupero degli habitat”. Roberto Danovaro, docente all’Università Politecnica delle Marche e presidente del Comitato Scientifico della Fondazione UniVerde, ricorda come l’eolico offshore galleggiante rappresenti “un’opportunità unica per il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza energetica per il nostro Paese. Questa tecnologia è in grado di coniugare la produzione di energia pulita a basso costo con la protezione dell’ambiente”.