Sì a gas e nucleare nella tassonomia ‘verde’ dell’Unione Europea, il sistema di classificazione degli investimenti sostenibili. È la decisione che ha preso il Parlamento europeo, riunito a Strasburgo in plenaria, ponendo però delle condizioni fra cui un limite di tempo. La risoluzione di obiezione alla Tassonomia ha ricevuto 328 voti contrari e 278 favorevoli, con 33 astenuti su un totale di 639 votanti. Il Parlamento era chiamato a votare sull’obiezione alla proposta della Commissione Ue di includere, appunto, gas e nucleare in tassonomia.
Lo scorso 14 giugno, le commissioni competenti per il dossier, Ambiente (ENVI) e Affari economici (ECON), in una sessione riunita avevano sostenuto l’obiezione (76 voti a favore, contrari 62 e 4 astensioni), che non è però stata confermata dall’Eurocamera.
C’è ancora tempo fino all’11 luglio affinché Parlamento e Consiglio possano sollevare obiezioni alla proposta, ma se questo non accadrà l’atto delegato sulla tassonomia verrà applicato dal 1 gennaio 2023. Poco prima del voto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen aveva precisato che se il Parlamento avesse bocciato la proposta, non ce ne sarebbe stata una nuova da parte dell’esecutivo.
La tassonomia verde è un sistema di standard e criteri comuni a livello europeo per classificare le attività economiche sostenibili a livello ambientale con cui finanziare il Green Deal. Introdurre a livello europeo un’etichetta verde per gli investimenti, con l’obiettivo di mobilitare grandi somme di capitale (provenienti in particolare dal settore privato) in attività che contribuiscano ai suoi obiettivi climatici e ambientali. Le attività escluse dalla tassonomia non saranno vietate nell’Ue, ma l’idea alla base della classificazione è quella di fare in modo che la gran parte delle risorse private siano investite in attività o progetti che ne fanno parte. Nei fatti la tassonomia si traduce in un regolamento che ha stabilito 6 obiettivi ambientali: mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, l‘uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine; la transizione verso un’economia circolare; la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento; la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi. Un’attività economica per entrare nella tassonomia deve contribuire “in modo significativo” al raggiungimento di uno di questi sei obiettivi fissati da Bruxelles, ma nessuno di questi obiettivi può essere compromesso (ovvero, l’attività non può arrecare un danno significativo).