
Decarbonizzare l’industria della moda in modo virtuoso. H&M Foundation raccoglie la sfida e premia dieci visionari con il Global Change Award 2025. Il riconoscimento non è solo di prestigio, perché ogni vincitore riceve una sovvenzione da 200mila euro e partecipa al Gca Changemaker Program di un anno, che offre supporto all’innovazione e crescita personale. Riciclo intelligente, pompe di calore per sostituire caldaie a gas e a gasolio, sistemi circolari che favoriscono un’integrazione capillare. Le idee vincitrici di quest’anno provengono da tutto il mondo e guardano a un obiettivo comune: dimezzare le emissioni di gas serra dell’industria su base decennale e raggiungere lo zero netto entro il 2050, in un modo che sia equo sia per le persone che per il pianeta. “Il Global Change Award va oltre le innovazioni specifiche”, spiega Annie Lindmark, Program Director presso H&M Foundation. “Si tratta di ripensare l’intero sistema moda. Un’innovazione da sola non risolverà il problema del settore: dobbiamo scuotere le fondamenta e rivoluzionare il modo in cui innoviamo. Ecco perché sosteniamo i talenti all’inizio del loro percorso. Questi innovatori non si limitano a risolvere i problemi, ma sfidano sistemi obsoleti e ci mostrano come potrebbe essere un nuovo futuro. È ora di smettere di modificare e iniziare a trasformare”. ‘DecoRpet’ è un progetto che viene dalla Cina e riguarda un processo di decolorazione a bassa temperatura che riduce il consumo di energia e fornisce Pet riciclato di alta qualità per la produzione di nuovi tessuti. Con ‘Thermal Cyclones’, progetto dal Regno Unito, pompe di calore industriali rivoluzionarie promettono di sostituire le caldaie tradizionali e di ridurre il consumo energetico di oltre il 75%. ‘Pulpatronics’, ancora dal Regno Unito, produce etichette cartacee RFID senza metallo e senza chip – riciclabili, economiche e realizzate con inchiostro a base di carbonio. Il futuro della tracciabilità sostenibile. ‘CircularFabrics’ viene dalla Germania ed è una tecnologia Nyloop® che recupera nylon di alta qualità da rifiuti tessili misti, chiudendo il cerchio di uno dei materiali più utilizzati nella moda. ‘A Blunt Story’ è un progetto indiano, una suola priva di plastica, realizzata con materiali biologici e riciclati, che rappresenta un netto distacco dalle calzature a base fossile. ‘Brilliant Dyes’ è dal Regno Unito la start-up è sfrutta la potenza dei cianobatteri, per creare coloranti biodegradabili con un metodo di estrazione a basso consumo energetico. Dal Bangladesh viene premiato il ‘Decarbonization Lab’, uno spazio dedicato alla ricerca e allo sviluppo, all’avanguardia per le basse emissioni, con particolare attenzione ai trattamenti tessili e alle tecniche di tintura per modernizzare le pratiche industriali obsolete. ‘Renasens’ è una tecnologia svedese che senza acqua e senza sostanze chimiche trasforma i rifiuti tessili misti in materie prime, senza depolimerizzazione e inquinamento. C’è poi una piattaforma per la diffusione del consumo consapevole, ‘Loom’, che mette in contatto gli utenti con i designer per riciclare gli abiti non indossati convertendoli in capi unici. Il Progetto ‘Jolly’ viene dal Ghana e si chiama ‘The Revival Circularity Lab’, un hub creativo nel mercato Kantamanto di Accra che trasforma gli scarti tessili in valore, dando potere agli artigiani e sviluppando la circolarità locale. “Per decarbonizzare veramente la moda, dobbiamo ripensare ogni parte della catena del valore, da come vengono prodotte le fibre a come vengono riutilizzati gli indumenti”, sostiene Karl-Johan Persson, Founder e Board Member di H&M Foundation. “Questi innovatori ci ricordano che la trasformazione inizia con l’immaginazione e l’azione. Le loro idee evidenziano modi concreti per sfidare lo status quo e portare l’industria verso un futuro a zero emissioni”. Il Global Change Award, dal 2015, ha sostenuto 56 innovazioni con una sovvenzione complessiva di 10 milioni di euro, in costante evoluzione per affrontare la sfida più grande del settore.