Gruppi di acquisto solidale per una spesa sostenibile e a Km0

Una rete di cittadini che si unisce per acquistare prodotti in maniera etica ed economica. Alla base di queste iniziative il rispetto dell'ambiente, la produzione senza pesticidi e la tutela della dignità dei lavoratori

Da diversi anni ormai hanno preso piede in tutta in Italia i Gas, gruppi di acquisto solidale, una fitta rete di cittadini che si unisce per acquistare prodotti (per lo più alimentari) in maniera etica ed economica. La filosofia che sta alla base di queste iniziative è, infatti, la cultura etica, il rispetto dell’ambiente, la produzione senza pesticidi e la tutela della dignità dei lavoratori.

UNA CULTURA ‘SOLIDALE’ CHE PARTE DAI PRIMI ANNI ’90

Secondo E-circles i Gas in Italia sono quasi 600, per migliaia di affiliati. I gruppi più numerosi sono al Nord: 153 nel Nord Ovest, 101 nel Nord Est e 161 tra Emilia e Toscana. Sebbene forme di azione simili ai Gas fossero presenti già prima degli anni Novanta, si fa risalire la nascita di questi gruppi a un incontro dal titolo ‘Quando l’economia uccide…bisogna cambiare’, tenutosi all’Arena di Verona nel 1993. Poco dopo, nel 1994, nasce il primo gruppo: alcune famiglie di Fidenza (Parma) decidono di impiegare il loro tempo libero per conoscere sul campo i produttori di cibi sani e biologici, per poi acquistarli e distribuirli all’interno del gruppo. L’idea diventa esemplare: il passaparola porta alla nascita di esperienze simili, una a Reggio Emilia e una a Piacenza. La pratica si diffonde molto velocemente, ogni gruppo nascente prende spunto da quelli pre-esistenti, ma ognuno è diverso dall’altro per la propria storia. Un boom di ‘nascite’ si registra nel 2001, anno in cui si verifica un forte incremento delle persone interessate a queste iniziative, e prosegue in maniera significativa per tutto il decennio successivo, forse anche grazie alla rapida diffusione di internet.

IL CASO DI ‘LO-LA’ UNO DEI PIU ANTICHI GAS DI MILANO

Anche a Milano si contano decine di Gas per centinaia di ‘affiliati’. Uno dei più ‘antichi’ è il Lola, nato nel settembre 2008 per iniziativa di un nucleo di abitanti dei quartieri di zona 3 di Milano, Loreto e Lambrate (da qui l’acronimo LoLa); il coordinatore è Maurizio Lauro. “Attualmente – racconta a GEA – il nostro Gas è composto da 72 iscritti, di quasi tutte le fasce d’età. Nei giorni scorsi abbiamo distribuito un questionario per conoscere esattamente ‘chi siamo’ e stasera faremo una riunione. Abbiamo notato che manca nel nostro gruppo la fascia di età che va dai 18 ai 30 anni. Per questo stiamo pensando di farci conoscere anche nelle università, visto che gravitiamo intorno al quartiere di Città Studi“.

In generale LoLa è costituito da persone appartenenti a un ampio arco di età – da famiglie con figli in età scolare a pensionati – e di professioni, residenti anche in zone limitrofe. Il gruppo, facendo proprie le pratiche della solidarietà sociale dei gruppi di acquisto solidale, persegue diverse finalità come il consumo critico e sostenibile, la diffusione di prodotti biologici, naturali, eco-compatibili e del commercio equo e solidale, per valorizzazione la natura e l’ambiente. Un altro obiettivo è poi il sostegno ai piccoli produttori, possibilmente biologici, e alle cooperative sociali di produzione (costituite ad esempio da detenuti o da soggetti diversamente abili), per stabilire con loro rapporti diretti che garantiscano una equa remunerazione. Il gas punta poi alla promozione della cultura agro-alimentare dei prodotti genuini e tradizionali, rispettosa dell’uomo, dell’ambiente e della biodiversità e si impegna a cercare produttori in un’area geografica vicina a Milano proprio per perseguire i principi di eco-sostenibilità della ‘filiera corta e dei prodotti a km zero.

IL RISPARMIO ECONOMICO

“Acquistiamo tutti i tipi di alimenti – prosegue Lauro – frutta, verdura, olio, vino, marmellate, ma anche carta da cucina e carta igienica. In ogni caso ci informiamo sempre sui nostri produttori e sul loro impegno nel rispetto dell’ambiente”. Oltre all’aspetto etico c’è anche quello economico. “Saltando l’intermediazione della grande distribuzione – spiega Lauro – si riesce a risparmiare. Inoltre, se con gli ordini superiamo un determinato importo, a volte non ci fanno pagare le spese di trasporto degli alimenti nella nostra sede“. Attenzione poi viene prestata anche a realtà che si distinguono per il proprio impegno per la bio diversità. “Ad esempio – dice – ci riforniamo da aziende che si sono impegnate a recuperare varietà di riso che si ritenevano perdute“.

ORDINI VIA MAIL E RITIRO IN SEDE

Ma come funziona, in concreto, il Gas? “Esistono referenti per ogni prodotto – prosegue Lauro -. Ad esempio io mi occupo del riso, ma ci sono quelli dell’olio, del vino, del pane. Ad ogni ‘gasista’ viene poi mandato via mail un foglio excel su quel prodotto sul quale l’associato deve segnare la quantità richiesta. Il responsabile poi chiude l’ordine e lo invia al produttore. Quando i prodotti sono pronti, le aziende ci portano gli alimenti in sede e noi comunichiamo gli orari in cui i ‘gasisti’ possono venirli a ritirare e a pagare. Sul tavolo vengono fatti ‘mucchietti’ di prodotti con il nome dell’associato e poi questo passa a ritirarli. Prima del Covid la sede, nei giorni di ritiro, si trasformava in un vero e proprio mercato, con chiacchiere e grandi saluti. Adesso purtroppo, per ragioni legati alle prescrizioni anti contagio, siamo più scrupolosi e anche i pagamenti avvengono solo attraverso Satispay o sistemi elettronici“.