I vincitori di Innothon: un ‘hackaton’ di Enel Green Power sulle applicazioni AI & robotics per le energie rinnovabili

L’Innovation Hub&Lab di Enel a Catania ha ospitato le fasi finali e il verdetto della giuria del concorso per prototipi lanciato e sostenuto dall’utility

L’Innovation Hub&Lab di Enel a Catania ha ospitato le fasi finali e il verdetto della giuria del concorso per prototipi lanciato e sostenuto dall’utility. La challenge è iniziata con la raccolta delle proposte, indirizzate alle tecnologie solare, idroelettrico, eolico, geotermia e BESS (Battery Energy Storage Systems), e finalizzate all’automazione delle operazioni più comuni degli impianti rinnovabili (ispezione visiva, modellazione e manutenzione).

La soluzione proposta dai team doveva rispettare questi requisiti: autonomia di esecuzione; interfaccia con un software open source di gestione degli interventi; funzionalità di Intelligenza Artificiale (AI) per l’analisi dei dati, con un software di supervisione per reportistica di missione.

La piattaforma Innothon di EGP ha ricevuto 13 proposte, inviate da 21 proponenti (età media 25 anni), prevalentemente dall’Italia. Da qui è partita la selezione delle soluzioni più interessanti, e a questi team Enel Green Power (EGP) ha reso disponibile la componentistica per la realizzazione del progetto. I team selezionati si sono dedicati – nei mesi successivi – alla costruzione e all’addestramento dei robot e delle AI, completando i prototipi con il supporto di tutor e webinar offerti dai team di innovazione e gestione impianti di EGP.

The winners are. Il 6 dicembre, nell’ambito di un evento di tre giorni e che ha coinvolto – a Catania – gli studenti dell’ITIS Cannizzaro e dell’Istituto Tecnico Industriale Archimede, gli studenti del corso di robotica dell’Università di Catania, e il giovanissimo content creator tecnologico Jakidale, la giuria ha scelto: il progetto Avenger 2050 è stato ritenuto la proposta migliore tra le quattro arrivate in finale. Questo rover cingolato, presentato dalla squadra di Udine, é adattabile a tutte le superfici di lavoro, munito di un braccio robotico e integrato con altre periferiche, e può analizzare e interagire con l’ambiente circostante.

Il secondo classificato, Solarguard, del team di Bronte (CT), è composto da un robot cingolato e da un drone per impiego negli impianti fotovoltaici che, grazie a tecnologie cloud e AI, sfrutta il robot per muoversi su terreni poco praticabili e la visione aerea del drone per individuare le sezioni bisognose di manutenzione.

Gli altri finalisti. Oltre alle due vincitrici, sono arrivati in finale due progetti. Robot coleottero: presentato da un maker di Milazzo è una piattaforma-drone motorizzata che può volare a diverse quote – da quella di un pannello fotovoltaico a quella di una di una pala eolica – per svolgere attività di manutenzione, surveillance, rilievo gas, ecc. Elios: la squadra di Bologna ha presentato questa piattaforma con braccio robotico, in grado di accedere alla junction box sulle linee elettriche, per l’analisi delle armoniche e della curva tensione- corrente.

Innothon legacy. Impegno, creatività, collaborazione e buone dosi di problem solving: così le squadre vincitrici hanno raggiunto, tappa dopo tappa, il traguardo. Appassionati di robotica e di AI, ma soprattutto di innovazione, i ragazzi del Nord (Udine) e quelli del Sud (Bronte) hanno mostrato di condividere la volontà di superare le sfide, mettendosi in gioco, ma non per gioco.
Gli esiti di questa sfida sono un successo: dimostrare che è possibile attivare e coinvolgere le Intelligenze Naturali di makers talentuosi e motivati, a testimonianza delle competenze e capacità dei giovani del nostro Paese.