Il made in Italy conquista Abu Dhabi: 2 commesse da quasi 13 mld per Saipem e Maire

Due accordi storici sono stati siglati oggi ad Adipec, il più grande summit mondiale sull'energia

Gli Emirati Arabi si affidano a due campioni del made in Italy per uno dei principali progetti mondiali di decarbonizzazione. Due accordi storici sono stati siglati oggi ad Adipec, il più grande summit mondiale sull’energia in corso ad Abu Dhabi, da due aziende italiane con la Abu Dhabi National Oil Co. (Adnoc) per i lavori sul giacimento di gas di Hail and Ghasha, al largo degli Emirati. Il valore complessivo delle commesse firmate è di 16,9 miliardi, quello riferito alle sole aziende tricolori vale ben 12,8 miliardi. A beneficiare dei maxi contratti sono Saipem e Maire Tecnimont. La prima porterà a casa circa 4,1 miliardi di dollari, la seconda 8,7 miliardi che rappresenta la più grande aggiudicazione del gruppo.

Il progetto di sviluppo di Hail e Ghasha combina tecnologie innovative di decarbonizzazione in un’unica soluzione integrata. Il progetto catturerà 1,5 milioni di tonnellate all’anno di CO2 portando l’investimento di Adnoc per la capacità di cattura del carbonio a quasi 4 milioni di tonnellate. L’anidride carbonica verrà catturata, trasportata a terra e immagazzinata in modo sicuro nel sottosuolo, mentre verrà prodotto idrogeno a basse emissioni di carbonio che può sostituire il gas combustibile e ridurre ulteriormente le emissioni. Il progetto sfrutterà inoltre l’energia pulita proveniente dal nucleare e da fonti rinnovabili provenienti dalla rete. Il carbonio catturato a Hail e Ghasha supporterà la più ampia strategia di gestione del carbonio di Adnoc – si legge in una nota del colosso di Abu Dhabi – che mira a creare una piattaforma unica che colleghi tutte le fonti di emissioni e i siti di sequestro per accelerare la realizzazione degli obiettivi di decarbonizzazione degli Emirati Arabi Uniti.

La commessa di Saipem, in consorzio con National Petroleum Construction Company, comprende l’ingegneria, l’approvvigionamento e la costruzione (Epc) di quattro centri di perforazione e di un impianto di trattamento da costruire su isole artificiali, oltre a varie strutture offshore e oltre 300 km di condotte sottomarine. Saipem si avvarrà delle sue navi per operazioni in acque poco profonde, della sua avanzata tecnologia per la saldatura di materiali resistenti alla corrosione, nonché della sua competenza ingegneristica. Inoltre, il gruppo di San Donato collaborerà con Adnoc per continuare a focalizzare l’attenzione del progetto sulla tutela della biodiversità e sulla gestione responsabile dell’ambiente.

La seconda commessa – quella affidata a Maire – riguarderà le attività onshore, compreso il recupero e la movimentazione di CO2 e zolfo e il completamento del progetto è previsto nel corso del 2028. Lo scopo del lavoro comprende due unità di trattamento gas, tre sezioni di recupero zolfo, le relative utility e offsite, nonché le condutture di esportazione. Tecnimont sfrutterà anche le competenze della divisione Sustainable Technology Solutions di Maire per sviluppare soluzioni digitali innovative finalizzate alla riduzione delle emissioni e all’ottimizzazione dei consumi energetici. Le attività di ingegneria e approvvigionamento saranno eseguite da molteplici gruppi di lavoro dedicati in Europa, India ed Emirati Arabi, sotto il coordinamento centrale della sede milanese di Maire.