Le conseguenze della guerra: nodo del grano al G20, il tempo stringe

Tra soli cinque giorni scadrà l'accordo sui corridoi sicuri per il trasporto dei cereali e l'Africa trema ancora. Per ora, la Russia continua a negare la proroga.

nave grano

E’ la guerra in Ucraina il convitato di pietra del G20. Di tutte le sue ripercussioni, in ogni loro sfaccettatura, i leader si troveranno a discutere a Bali, in Indonesia, nella due giorni più attesa. Oltre alla crisi energetica, alla sicurezza e all’inflazione galoppante, torna lo spettro della carestia. Perché tra soli cinque giorni scadrà l’accordo sui corridoi sicuri per il trasporto del grano e l’Africa, provata, trema ancora. Il 19 novembre è alle porte e, per ora, la Russia continua a negare la proroga.
E’ “essenziale per la sicurezza alimentare mondiale“, ricorda il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. “L’iniziativa per i cereali del Mar Nero e gli sforzi per garantire che i prodotti alimentari e i fertilizzanti russi possano fluire verso i mercati mondiali sono indispensabili per la sicurezza alimentare globale“, avverte, chiedendo “un’azione urgente per scongiurare la fame in un numero crescente di luoghi nel mondo”.

L’accordo, siglato il 22 luglio a Istanbul sotto l’egida delle Nazioni Unite e della Turchia, è stato fondamentale, finora, per evitare nuovi aumenti dei prezzi e risparmiare la fame a milioni di persone. Oltre 10 milioni sono state le tonnellate di cereali e prodotti alimentari sbloccate e partite dall’Ucraina grazie ai corridoi.
Venerdì le Nazioni Unite e i funzionari di Mosca hanno discusso dello stato delle esportazioni dei fertilizzanti dalla Russia, necessari per combattere la crisi alimentare. Senza troppo successo, anche se, grazie al Programma Alimentare Mondiale, i Paesi Bassi hanno permesso una spedizione di 20mila tonnellate per il Malawi. Poco, troppo poco per le necessità del continente.

Il mondo non può permettersi di lasciare che i problemi globali di accessibilità ai fertilizzanti diventino una carenza alimentare globale“, scrive l’Onu in una nota, dopo l’incontro tra la segretaria generale per il Commercio e lo Sviluppo, Rebeca Grynspan, il capo dell’agenzia umanitaria, Martin Griffiths, e il vice ministro degli Esteri russo Sergey Vershinin. Le discussioni, assicurano le Nazioni Unite, sono state “costruttive”