Nucleare a livelli record nel 2025, Pichetto auspica ok delega entro autunno

La previsione contenuta nel rapporto dell'Agenzia Internazionale per l'Energia (Aie): a livello globale sono in costruzione più di 70 GW di nuova capacità

atomo

L’energia nucleare nel 2025 “è destinata a raggiungere livelli record”. Sarà dunque necessario affrontare le varie sfide correlate, tra cui i costi relativi a questa tecnologia, i ritardi dei progetti e il loro finanziamento. E’ la previsione contenuta nel rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (Aie) presentato nella sede di Confindustria a Roma. Nell’analisi è sottolineato l’impulso che sta avendo il nucleare ultimamente su nuove politiche, progetti, investimenti e progressi tecnologici, vedi gli Small modular reactor (SMR). Dal suo rinnovato slancio, sostiene dunque l’Aie, si può ottenere quel potenziale per aprire una nuova era per questa fonte di energia sicura e pulita, vista la domanda di elettricità fortemente cresciuta in tutto il mondo. La conferma arriva dal direttore esecutivo dell’Aie, Fatih Birol: “Il forte ritorno dell’energia nucleare previsto dall’Agenzia diversi anni fa è ormai ben avviato”, “il nucleare è destinato a generare un livello record di elettricità nel 2025”. E ancora: più di 70 GW di nuova capacità nucleare sono in costruzione a livello globale, “è uno dei livelli più alti degli ultimi 30 anni”, precisa Birol. E più di 40 paesi in tutto il mondo hanno piani per espandere il ruolo del nucleare nei loro sistemi energetici, con gli SMR in particolare che offrono un potenziale di crescita notevole. Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin sposa il percorso: “Il dovere mio, del governo e del parlamento è mettere il Paese nelle condizioni di poter scegliere tra 3-4 anni”. Quanto allo schema di ddl delega al Governo in materia di nucleare sostenibile, il Mase lo ha inviato nei giorni scorsi a Chigi. “Sono state fatte alcune piccole modifiche”, precisa il ministro. Al suo interno c’è la trasformazione dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin) in ente certificatore, mentre Arera rimane l’ente regolatore. L’obiettivo ora è inserirlo “quando faremo un Consiglio dei ministri che vada anche oltre la contingenza attuale”. Il ddl “è pronto, può darsi che arrivi presto in Cdm insieme al dl Bollette”. La speranza è che poi il parlamento “riesca, senza comprimere nel modo più assoluto il dibattito, ad approvare la delega entro l’autunno”. Della stessa opinione Confindustria. “Se vogliamo garantire al Paese di avere energia sicura, energia a prezzi competitivi e un futuro decarbonizzato – afferma Aurelio Regina, delegato del presidente di Confindustria per l’energianon possiamo che puntare sul nucleare”. Però prima si deve intervenire sul meccanismo di formazione del prezzo. “Abbiamo un differenziale di prezzo con Germania, Francia e Spagna oggi ingiustificato ed è dovuto principalmente al nostro mix produttivo”, termina Regina.