Maltempo in Emilia Romagna, la mappa dei lavori dopo l’alluvione 2023

I dati emergono dall’analisi GEA sui dati estratti dal sito della Regione Emilia-Romagna

Circa 413 milioni di euro di lavori in corso e 405 di lavori in progettazione, mentre sono stati conclusi lavori per 133 milioni di euro. È lo stato di avanzamento degli interventi di difesa idraulica, del suolo e di bonifica stabiliti dopo l’alluvione del maggio 2023 in Emilia-Romagna nelle zone colpite di nuovo il 18 e il 19 settembre 2024. Sono i dati che emergono dall’analisi di GEA sui dati estratti dalla mappa pubblicata sul sito della Regione Emilia-Romagna con ultimo aggiornamento ad aprile 2024 (un anno dopo l’alluvione del 2023). Subito dopo l’alluvione del 2024, lo scontro tra Nello Musumeci e gli amministratori ha rimesso al centro la questione dei fondi destinati alla messa in sicurezza del territorio.

Sono stati 957 interventi in totale (290 conclusi, 272 in corso e 395 in progettazione) e sono stati realizzati dall’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, dall’Agenzia interregionale per il Fiume Po e dai Consorzi di Bonifica e finanziati con ordinanze del Commissario straordinario.

Nella mappa di GEA il colore delle province indica il volume degli investimenti, mentre per i punti che indicano singoli interventi è segnalato – con colori e dimensione – il valore e lo stato di attuazione. Lo stato dei lavori si intende in corso se all’interno del Comune ci sono lavori ancora in corso. E’, invece, in progettazione se ci sono lavori in questo stato. Nel resto dei casi i lavori sono conclusi.

Il lettore può cercare quanti fondi sono stati stanziati o spesi per l’area di interesse. Le province più interessate sono state Ravenna (con 333 milioni di euro di fondi assegnati) e Forlì-Cesena (più di 265 milioni di euro assegnati). Lugo (Ravenna), Mercato Saraceno (Forlì-Cesena) e Brisighella (Ravenna) sono stati i tre comuni che hanno visto destinati più fondi: il primo e il terzo, posizionati sul corso del Lamone, hanno ricevuto 140 milioni di euro, il secondo, colpito dall’esondazione del Savio, più di 65 milioni.