Pnrr, monitoraggio su Mase. Pichetto a enti locali: Tenere il ritmo

Le misure di competenza del Ministero dell'Ambiente ammontano complessivamente a circa 34,7 miliardi di euro

Continua la corsa contro il tempo sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Una nuova cabina di regia con il ministro delle Politiche Ue, Raffaele Fitto, e il titolare dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, si focalizza sulle misure di competenza del Mase, che complessivamente ammontano a circa 34,7 miliardi di euro.

Abbiamo fatto una verifica panoramica completa sulle misure della quarta rata per le quali il Mase ha raggiunto tutti gli obbiettivi prefissati e in prospettiva sulla quinta rata, per la quale sono già stati conseguiti milestone e target principali”, fa sapere Pichetto, che parla di un accordo con i rappresentanti degli enti locali per “rafforzare l’impegno” e “tenere il ritmo del cronoprogramma”. Oltre ai ministri, infatti, alla cabina di regia partecipano i rappresentanti del ministero per gli Affari regionali e le autonomie, della conferenza delle Regioni e province autonome e dell’Upi, e il presidente dell’Anci, Antonio Decaro.

Sulle misure ambientali in fase di valutazione della quarta rata, che riguardano una riforma e cinque investimenti, Pichetto assicura un avanzamento delle attività “positivo“, in vista delle valutazioni da parte dei servizi della Commissione europea. Quanto alla quinta rata, fa il punto sui nuovi impianti di gestione dei rifiuti, complessivamente finanziamenti per 2,1 miliardi di euro, e sulle misure per gli interventi di fognatura e depurazione con una dotazione finanziaria di 600 milioni di euro.

Sul tavolo anche la proposta di revisione del Pnrr inviata alla Commissione europea il 7 agosto 2023 e delle misure di competenza del Mase nell’ambito del pacchetto Repower Eu. Il Ministero dell’Ambiente è impegnato in quattro delle sei proposte previste e in consistenti investimenti sulle reti elettriche e del gas. Sarà attivato un monitoraggio finanziario e procedurale di tutte le singole misure, ma quello che filtra, al termine dell’incontro, è soprattutto la necessità di aggiornare le programmazioni regionali con tutti gli interventi che sono stati realizzati. Obiettivo stringere i tempi sulle autorizzazioni e sulle programmazioni, per risparmiare tempo utile a raggiungere gli obiettivi entro la dead line del 2026.