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Elezioni 2022: vittoria del centrodestra. Meloni: “Lavoreremo per il popolo”
"È il tempo della responsabilità nei confronti di decine di milioni di persone, non tradiremo l'Italia", sono le prime parole della probabile presidente del Consiglio durante il comizio notturno. I tormenti della sinistra e le promesse di Calenda
Il centrodestra ha vinto le elezioni, primo fra tutti il partito guidato da Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, che ha conquistato oltre il 26% dei voti: “È il tempo della responsabilità”, ha detto la leader nel cuore della notte. ” Non tradiamo e non tradiremo mai”, le prime parole della futura presidente del Consiglio. Si tratta di una “svolta storica”, ha aggiunto Meloni sancendo il trionfo della coalizione e promettendo poi che il suo Governo lavorerà per il Paese con “l’obiettivo di unire il popolo e di esaltare quello che lo unisce piuttosto che quello che lo divide”.
Tra i risultati delle coalizioni del centrodestra spicca il debacle della Lega, che ha ottenuto quasi il 9% dei voti. Nonostante le votazioni non lo abbiano soddisfatto (“stanotte sono andato a letto incazzato“, Matteo Salvini si è congratulato con la leader di FdI: “Brava Giorgia, lavoreremo insieme e a lungo“, ha esultato, mostrandosi pronto a sostenere le future scelte e garantendole ovviamente il suo sostegno per il Governo che verrà.
Pe ril centrosinistra, invece, si apre una fase di riflessioni. Amare. Il Partito democratico non arriva a superare la soglia psicologica del 20%, un risultato che il segretario Enrico Letta non ha esitato a definire insoddisfacente al punto che, nell’annunciare il congresso, non si ricandiderà. la sua è un’assunzione di responsabilità anche se ha promesso che “come opposizione saremo profondamente rispettosi delle istituzioni, costruttivi, ma anche intransigenti. Noi lo saremo su valori, diritti e sulle grandi questioni sociali e ambientali che abbiamo davanti“. Nelle prossime settimane Letta rimarrà alla guida del Pd ma spetterà “a una nuova generazione il compito di rilanciare il partito nell’interesse dell’Italia e dell’Europa“, la sottolineatura.
Anche Carlo Calenda ha ammesso la sconfitta. Il Terzo Polo non è riuscito ad arrivare alla soglia del 10%, considerata fondamentale per arrestare la destra e consentire a Mario Draghi di rimanere come inquilino a palazzo Chigi. L’ex ministro del Mise, alleato di Matteo Renzi, ha promesso che già da domani comincerà una fase-cantiere che dovrà portare il suo giovane partito a un consolidamento.