“Anche questa volta non ci hanno visti arrivare”. Festeggia così Elly Schlein, prima donna alla guida del Partito democratico. Batte ai gazebo Stefano Bonaccini con il 54% delle preferenze, ribaltando il risultato dei circoli. Nel passaggio di consegna al Nazareno riceve da Enrico Letta un melograno: “Simbolo di prosperità, di fortuna, simbolo ovviamente di salute, che il nostro partito sicuramente avrà“, spiega il segretario uscente.
Il suo, rivendica Schlein, è un “mandato chiaro a cambiare davvero”: contro le diseguaglianze, la precarietà, contro il negazionismo climatico. L’ambiente è in sofferenza e la questione va affrontata “con massima urgenza e serietà“, afferma. Poi giura: “Saremo un bel problema per il governo di Giorgia Meloni”. Il tempo per invertire la rotta non è più molto: “Il giorno in cui abbiamo già consumato tutte le risorse che il pianeta è in grado di rigenerare arriva a luglio, sempre prima. Per il resto dell’anno siamo a debito con il pianeta e con le prossime generazioni. Saremo a lavorare per una vera e profonda conversione ecologica che accompagni tutta la società e tutti i settori dell’economia”, garantisce nel suo primo discorso da segretaria dem.
Nella sua mozione congressuale, Schlein sostiene la necessità di una Legge sul clima, per una “conversione ecologica sia equa e inclusiva, conveniente per tutte e tutti“. Punta molto sulla decarbonizzazione nel più breve tempo possibile, riconvertendo senza trascurare l’occupazione.
Altro obiettivo è la legge sul contrasto al consumo di suolo accompagnata da una nuova legislazione urbanistica, per mettere fine ai condoni e investire nella rigenerazione. Grande sostenitrice dell’energia verde, da vicepresidente della Regione Emilia Romagna ha promosso una legge sulle Comunità energetiche. Sul fronte energetico, è fermo il suo No a nuove trivellazioni e al nucleare: “Non è la strada da seguire – spiega nel programma – i tempi e i costi di industrializzazione non sono compatibili con gli obiettivi di transizione energetica e di decarbonizzazione“.
Per l’emergenza siccità, propone una gestione sostenibile delle risorse idriche, con un approccio circolare, migliorando l’efficienza della gestione del ciclo idrico integrato, utilizzando i Criteri Minimi Ambientali in edilizia, implementando i sistemi di risparmio, recupero e riutilizzo delle acque. In agricoltura, la mozione chiede di promuovere non solo il biologico, ma una diversa economia che si fondi sulla relazione e non solo sulla produzione che terra, territorio e paesaggio esprimono attraverso il cibo, verso una agricoltura rigenerativa e una cultura, chiede obiettivi vincolanti per la transizione dalle pratiche intensive verso l’agricoltura sostenibile e incentivi per la filiera corta, investimenti nell’innovazione tecnologica e in pratiche di coltura a basso input, rafforzando il ruolo di leadership dell’Italia nell’agroalimentare con catene di produzione compatibili con l’ambiente e il rispetto del benessere animale.
Il programma piace molto all’Alleanza Verdi Sinistra: “Ora costruiamo insieme un fronte solidale, ecologista e femminista“, scrive Eleonora Evi su Twitter. “Abbiamo di fronte un duro lavoro comune per costruire un’ampia alleanza democratica , solidale e verde che sia alternativo alla destra”, le fa eco Angelo Bonelli.
Anche il Movimento 5 Stelle sembra vicino alle posizione della neosegretaria: “Finalmente ho ascoltato parole simili alle nostre. Su giustizia sociale, lotta ai cambiamenti climatici, salario minimo, più risorse e più attenzione alla scuola pubblica e alla sanità il MoVimento 5 Stelle c’è da tempo con proposte chiare. Passiamo ai fatti”, scrive sui social la capogruppo in Senato, Barbara Floridia.