“Il centro pro-europeista ha tenuto ed è con quel centro che dobbiamo andare avanti a lavorare”. Lo ha dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, nel corso della notte elettorale all’Eurocamera a Bruxelles. Un concetto che, sottolineato anche dalla presidente della Commissione e candidata di punta al bis per il Partito popolare europeo (Ppe), Ursula von der Leyen, è stato il leitmotiv della serata, insieme al richiamo alla responsabilità e all’apertura dei Verdi ad intervenire per dare stabilità alla maggioranza.
La notte si è conclusa con le ultime proiezioni del Parlamento europeo, alle 3 del mattino, che davano il Ppe come primo partito dell’Aula con 184 seggi. La crescita del gruppo dei Conservatori e riformisti europei (Ecr) e di Identità e democrazia (Id), invece, non è riuscita a portare una delle due formazioni alla terza posizione nella lista dei partiti più nutriti nell’aula, scansando via i liberali di Renew Europe e sparigliando le carte della maggioranza Ursula. Alla fine, popolari, socialisti e liberali tengono e mantengono la maggioranza numerica, con 403 deputati.
“Oggi è una buona giornata per il Ppe, abbiamo vinto le elezioni, siamo il partito più forte, siamo l’ancora della stabilità e il voto ha riconosciuto la nostra leadership nei passati 5 anni”, ha dichiarato von der Leyen poco prima di mezzanotte dal palco allestito nell’aula plenaria, usata come grande sala stampa. “Queste elezioni ci danno due messaggi: il primo è che la maggioranza rimane nel centro per una Europa forte e questo è cruciale per la stabilità. In altre parole, il centro tiene. Ma è anche vero che gli estremi a destra e a sinistra hanno ottenuto sostegno e perciò il risultato ottenuto comporta grandi responsabilità per i partiti al centro”, ha continuato. “Magari su singoli punti abbiamo divergenze, ma abbiamo tutti interesse nella stabilità e vogliamo una Europa forte ed efficace”, ha aggiunto von der Leyen. “Da domani contatteremo le grandi famiglie politiche della piattaforma, cioè S&d e Renew Europe, con cui abbiamo lavorato bene nei passati 5 anni. Ci basiamo su relazioni costruttive già avviate. Ho sempre detto di voler costruire una ampia maggioranza per una Europa forte e ho dimostrato nel primo mandato cosa può raggiungere un’Europa forte. Il mio obiettivo è continuare su questa strada con gli europeisti, a favore dell’Ucraina e dello stato di diritto. Da domani questo lavoro continua”, ha specificato von der Leyen. E rispetto alla sua corsa per il bis a Palazzo Berlaymont ha aggiunto: “So che c’è del duro lavoro davanti a me. Sono felice di affrontare questo lavoro, ma sono decisamente fiduciosa per quanto riguarda la mia corsa per il secondo mandato. Di sicuro si tratta di una scelta che è dei capi di Stato e di governo, ma sono fiduciosa di poter ottenere il sostegno al Consiglio europeo”, ha evidenziato. “Guardando al Parlamento, invece, per prima cosa contatteremo quelli con cui abbiamo lavorato bene, S&d e Re. E’ il primo passo, poi si parlerà dei successivi”, ha precisato a chi chiedeva se fosse disponibile a far entrare i Verdi nella maggioranza.
Sì perché l’altro punto da sottolineare della notte elettorale è l’apertura dei Verdi alla cooperazione con von der Leyen. “Come Verdi siamo amareggiati per i numeri, soprattutto per le perdite in Francia e Germania. Ma siamo felici che ci siano stati diversi risultati e che ci saranno nuovi ingressi”, ha dichiarato dal palco uno dei due candidati dei Verdi alla guida della Commissione, Bas Eickhout. “I Verdi avranno un ruolo costruttivo e responsabile. Le sfide europee sono troppo grandi per fare giochetti politici. Se guardate alle sfide, il futuro delle politiche climatiche, della sicurezza e della democrazia europea, è molto chiaro che abbiamo bisogno di una maggioranza stabile in questa aula per dare risposte ai cittadini e noi Verdi siamo pronti ad assumerci questa responsabilità. Ovviamente sulla base del programma potenziale, ma siamo pronti”, ha sottolineato. Poco prima di lui, il capo gruppo dei Verdi, Philippe Lamberts, era stato anche più preciso precisato: “Se vogliamo che la terra continui ad essere abitabile per gli umani, il Green deal deve potenziarsi e se vogliamo che la società sia più sicura per tutti le forze democratiche devono unirsi come mai prima. Per noi è importante il programma, non la persona. Per noi è fondamentale l’approfondimento del Green deal e il rafforzamento della democrazia europea. E spero che ciò sia al centro di quanto von der Leyen intenderà raggiungere, se il Consiglio la presenterà per il secondo mandato. E abbiamo bisogno di vedere l’impegno per sostenerla”.
Infine, i socialisti che, con il candidato di punta Nicolas Schmit, si confermano pronti alla maggioranza con Ppe, ma senza Ecr o Id. “Siamo aperti a una forte cooperazione con tutte le forze democratiche di questo Parlamento. Come secondo gruppo che mantiene più o meno il numero dei suoi membri in questo Parlamento, siamo pronti a negoziare un accordo per i prossimi anni per rendere l’Europa più forte, più democratica, più sociale, più forte economicamente e più sicura. Sono molto contento di vedere che le forze democratiche sembrano trovare il loro modo per unirsi e lavorare insieme. Quindi non c’è possibilità per noi socialdemocratici di cooperare con quanti vogliano smantellare e indebolire quest’Europa costruita in molti decenni”, ha sottolineato Schmit.