L’ex prefetto di Rovigo Enrico Caterino è il commissario straordinario per l’emergenza del Granchio blu. Lo annuncia il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in conferenza stampa a Palazzo Chigi con il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. “La nomina – assicura – è stata condivisa in grande sintonia tra i due ministeri“.
“Essendo servitore dello Stato, affronterò l’emergenza con il massimo impegno. Il problema lo conosco perché vivo in quella zona. Non si conosce bene dal punto di vista scientifico il motivo della proliferazione, ma è un fenomeno che va gestito“, commenta Caterino, che annuncia che la struttura commissariale avrà anche un vicecommissario.
“In questa fase, nell’Adriatico in particolare, il granchio blu ha compromesso alcune attività di carattere economico e rischia di compromettere l’intero ecosistema marino se non si prevedono misure strategiche. Potevano essere previste prima? Probabilmente sì. Non si è fatta una dovuta attenzione alla fluttuazione di abbondanza, portando criticità che riguardano il mondo della pesca“, spiega Lollobrigida. Se dalla pianificazione emergerà l’esigenza di nuovi stanziamenti “il governo non si tirerà indietro“, garantisce.
Il rischio di perdita di biodiversità è “molto forte“, conferma Pichetto. “La presenza del granchio blu, come specie aliena, risale a molti decenni fa ma le classificazioni ci davano un numero di esemplari bassissimo per ettaro che si è moltiplicato per mille e quindi è diventato un’invasione“, ricorda. Il riscaldamento del mare ha inciso e non poco. “Con molta onestà dobbiamo prevenire la limite del possibile – scandisce il ministro -. Il Granchio blu c’era 30 anni fa, pochi esemplari, i dati di Ispra mi dicono questo, però nel giro di due anni è esploso. Perché è esploso? Si ritiene principalmente perché c’è stato il riscaldamento dell’acqua, ma naturalmente non è solo questa la causa, è una valutazione che faremo da qui in avanti“.