Riordinare, semplificare e rendere più efficace il sistema degli incentivi alle imprese. E’ questo l’obiettivo che si è posto il governo con il disegno di legge che è stato approvato in Consiglio dei ministri, che delega il governo “entro ventiquattro mesi” a predisporre “uno o più decreti legislativi”, su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, di concerto con alcuni ministeri come il Mef, gli Affari europei, il Mase e dopo aver acquisito l’intesa della Conferenza unificata, per la definizione di “un quadro organico per l’attivazione del sostegno pubblico alle imprese nelle forme più idonee ed efficaci a far fronte agli specifici fallimenti del mercato, a stimolare la crescita negli ambiti più promettenti delle politiche industriali nazionali ed europee e a ottimizzare la spesa pubblica dedicata“. “Il provvedimento nasce dalla necessità di avere una riforma organica per fermare la giungla degli incentivi. L’obiettivo è semplificare e omogenizzare. Le sfide globali di oggi hanno bisogno di risposte mirate e coerenti con un sistema degli incentivi compiuto e coordinato che possa rappresentare un corpus organico di regole che sia di riferimento tanto per i decisori pubblici che per le imprese”, commenta il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
Il ddl è collegato alla Legge di Bilancio 2023-2025 in coerenza con le indicazioni del DEF e con il PNRR e prevede tra gli obiettivi anche la semplificazione delle norme in materie di investimenti e interventi nel Mezzogiorno. La revisione degli incentivi costituisce infatti un passaggio necessario anche per la promozione della politica industriale italiana che richiede sul piano nazionale un maggiore efficientamento degli interventi per le imprese nonché di orientamento verso le sfide globali come la transizione green e digitale. Nell’ultimo anno di rilevazione (il 2021), il sistema agevolativo nazionale ha fatto registrare un numero complessivo di 1.982 interventi agevolativi, di cui n. 229 delle amministrazioni centrali e n. 1.753 delle amministrazioni regionali.
Il provvedimento, condiviso con le amministrazioni interessate e in sintonia con il ministro Fitto opera su tre fonti principali: riordino e razionalizzazione delle misure di incentivo, alla luce delle valutazioni d’impatto che si effettueranno; coordinamento tra le amministrazioni centrali e regionali in modo da prevenire sovrapposizioni e sprechi; semplificazione, chiarezza e conoscibilità attraverso il codice dell’incentivazione che contiene le regole generali che dovranno essere uniformemente osservate. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy dovrà adottare i decreti delegati entro 24 mesi.